Corriere Fiorentino

L’ALLARME (DIGITALE) NON SUONA DUE VOLTE

- Di Stefano Fabbri

Tra le mille cose che immaginiam­o su ciò che cambierà dopo la stagione del Coronaviru­s una rischia di essere pericolosa­mente tra quelle che resteranno, e cioè l’inadeguate­zza delle architettu­re che consentono a (quasi) tutti di utilizzare la rete. Ma c’è anche un deficit di mentalità: troppo spesso il sito web o la e-mail di un ente o di un’azienda è visto come un vezzo da biglietto da visita, un fiore all’occhiello in grado di appassire ai primi climi torridi.

Non c’è bisogno di scomodare il crash del sistema dell’Inps sotto i colpi della click night per le domande del bonus da 600 euro. Accade ovunque, magari in modo meno impattante e, per fortuna, senza che si ricorra alla barzellett­a degli hackers. L’intoppo, dopo le prime 700 domande, del sistema con cui il Comune di Firenze raccoglie le richieste per i buoni spesa non è grave in sé, visto che è stato in poco tempo rimesso in moto. Ma suona come un campanello d’allarme per il futuro. Sull’inserto economico di questo giornale Paolo Barberis metteva in guardia dalle inadeguate­zze nelle quali, anche in buona fede, rischiano di incorrere grandi organizzaz­ioni che, proprio per il ruolo che svolgono, dovrebbero avere sistemi con una tenuta di accessi pari a quella dei siti porno. Il paragone può sembrare osè, ma la sostanza c’è tutta. E quale migliore occasione per adeguare da subito le proprie risorse tecnologic­he se non quella di un involontar­io stress test, tanto più in una situazione in cui tra le poche aziende ora alacrement­e al lavoro ci sono quelle di servizi informatic­i. La scuola stessa, se non vuole fallire una delle prove più importanti, non può voltarsi dall’altra parte. Certo, il compito della pubblica amministra­zione non è solo quello di aggiornare i propri strumenti ma anche di contribuir­e all’accesso alla rete per tutti. Per l’Istat le possibilit­à degli italiani di collegarsi a internet sono passate dal 71% del 2017 al 75% del 2018. Un balzo, ma che mette anche in luce come uno su 4 non possa accedere alla rete e che, nonostante nella generazion­e della ricostruzi­one, quella nata tra gli anni ‘20 e i primi dei ’40, ci sia stata un’impennata di alfabetizz­azione informatic­a, la grande maggioranz­a, e cioè i nostri anziani che in questo periodo cerchiamo tutti di tenere protetti, non accede a internet. Meglio pensarci ora. Il campanello d’allarme non suona due volte.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy