Corriere Fiorentino

Pelago, Rsa in ginocchio «Serve la Protezione Civile»

I contagiati sono 66, ieri il quarto decesso. Il sindaco: aiutateci

- G.G.

La Rsa è in ginocchio. Ci sono 66 positivi su 71 ospiti, 15 operatori sono a loro volta contagiati, altri 19 aspettano da casa il risultato del tampone. Così, il sindaco, dopo aver tentato qualsiasi soluzione, chiede l’intervento della Protezione civile nazionale. Succede a Pelago, nella Rsa della frazione di Diacceto, gestita dall’Opera diocesana assistenzi­ale. Proprio ieri, è arrivata la notizia della quarta vittima con Covid tra gli anziani della residenza, altri quattro ospiti sono ricoverati in ospedale, uno dei quali è gravissimo.

«È una situazione estremamen­te difficile, siamo in uno situazione critica perché la Rsa è a corto di personale — spiega il sindaco di Pelago, Nicola Povoleri — Quella di Diacceto poi è una realtà particolar­e, ci sono ospiti che ci vivono da vent’anni, che sono estremamen­te abitudinar­i, che non mangiano e non bevono se a dargli da mangiare e da bere non è quell’esatto infermiere, e ora sono frastornat­i, spaventati. E non sappiamo neppure come fare a gestirli». Povoleri spiega che l’organizzaz­ione della struttura è buona, i cinque ospiti negativi sono stati separati in un’ala dell’edificio e messi in sicurezza. Ma mancano operatori che si occupino degli anziani, che li accudiscan­o, li curino, gli diano da mangiare: «Speriamo che i 19 tamponi che aspettiamo tornino in fretta e tornino negativi, perché abbiamo bisogno di quei ragazzi».

Il sindaco ha parlato con l’Asl Toscana Centro che ha assicurato un intervento per mandare proprio personale interno a sostituire quello mancante. Ma sono giorni che a Diacceto si attendono 2 infermieri e degli 8 oss che sarebbero necessari almeno per far respirare la Rsa. A ieri pomeriggio era arrivato solo un infermiere: «Nessuna critica all’Asl — dice Povoleri — La situazione è critica qui come da altre parti, sono tante le Rsa in difficoltà. So che tutti in questi giorni stanno facendo il massimo. So che non appena sarà possibile ci manderanno un aiuto». Così, Povoleri ha deciso di alzare la cornetta del telefono e di attivare la Protezione civile nazionale: «È un’opportunit­à che ci è stata illustrata dal prefetto Laura Lega. E proprio attraverso la Prefettura ho segnalato la richiesta d’aiuto di Pelago».

La Protezione civile nazionale dovrebbe mandare nei prossimi giorni infermieri e operatori socio sanitari in forze presso la sua stessa struttura o dell’esercito. Ma prima di allora a Diacceto dovrà arrivare un sopralluog­o per fare il punto delle necessità. Così, tra tamponi, Asl e Protezione civile, a Pelago si spera su tre fronti. «L’importante è che almeno una delle tre buone notizie arrivi il prima possibile»

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