«Ho perso babbo e fratello, se ne sono andati in pochi minuti»
Piancastagnaio, la tragedia di Marco: stavano meglio, pensavo di rivederli
Piancastagnaio mantiene il triste primato di Comune con il maggiore numero di decessi per Covid 19 in provincia di Siena. Quattro persone in una popolazione di quattromila abitanti. Due delle vittime appartengono alla stessa famiglia. Quella dei Conti, molto conosciuta non solo a Piancastagnaio ma in tutto il territorio per via delle attività svolte dai fratelli.
Nazzareno, scomparso domenica a 66 anni, era il titolare dell’enoteca Saxa Cuntaria, mentre il fratello Marco, in via di guarigione dal Covid19, lavora come cronista ad Amiata News, testata locale che lui stesso ha fondato. «Ho parlato al telefono con Nazzareno il giorno prima ... — racconta commosso Marco — si sentiva meglio, e a Pasqua sarebbe dovuto tornare a casa. Invece è stato colpito da un aneurisma e in pochi minuti se n’è andato». Anche il padre Valeriano prima di morire sembrava sentirsi meglio, e anche nel suo caso si prospettava un rientro in famiglia: «Purtroppo però — riprende Marco — la mattina del 18 marzo ha avuto uno scossone improvviso e non ha retto; oltretutto abbiamo scoperto delle gravi complicazioni cardiache che probabilmente ci teneva nascoste per non farci preoccupare».
Oggi prevale il rimpianto, inconsolabile, di non essere riuscito a salutare padre e fratello: «Non sono potuto stargli vicino nel momento più difficile — dice — e ciò che è peggio è stata l’impossibilità di accompagnarli al cimitero per l’ultimo saluto». Come se non bastasse, dopo l’esito — positivo — dei tamponi, la famiglia di Marco adesso è in isolamento a casa: «Ho avuto fortissimi bruciori a petto e stomaco — racconta — tanto violenti che dovevo sdraiarmi sul pavimento per percepire il freddo; poi febbre alta, gusto e olfatto spariti, mal di testa e allucinazioni oltre a problemi alla vista, nel senso di non definire le giuste prospettive: mi vedevo più alto e non capivo la dimensione e la lontananza degli oggetti».
A peggiorare la situazione si aggiunge il batticuore per moglie e figlio: «Siamo bloccati qui dall’8 marzo, loro non hanno sintomi ma sono positivi, mentre gli ultimi tamponi su di me hanno dato esito negativo. In qualche modo — spiega — siamo riusciti a dividere le stanze ma non sappiamo come muoverci per paura di contagiarci a vicenda, e in 45 giorni non abbiamo visto un dottore. Da “negativo” devo restare a casa altri 14 giorni, ma come faccio se loro sono positivi?». In compenso in paese c’è grande solidarietà: «Ci sono tutti vicini e non ci fanno mancare nulla — conclude — vorrei ringraziare tutti, compresi gli organi di stampa che mi hanno scritto o telefonato, la Asl, e i dottori di Siena».
❞ In paese Qui sono morte 4 persone, 2 sono loro Ero positivo al tampone, adesso lo sono mia moglie e mio figlio