I sindaci: ripartire dai cantieri pubblici, appalti senza gara fino a 400 mila euro
Le richieste di Anci Toscana al governo: noi commissari delle grandi opere
Commissari per le opere più importanti, semplificazione di tutte le gare. Ma soprattutto la possibilità di andare ad affidare appalti ad affidamento diretto o con procedure negoziate fino a 400 mila euro. È il pacchetto di richieste che arriva dall’Anci Toscana, l’associazione dei Comuni Italiani. L’obiettivo, spiega il presidente (e sindaco di Prato) Matteo Biffoni è quello di «puntare fortemente sugli investimenti pubblici nazionali e locali per rilanciare l’economia. Comuni e Province possono fornire un contributo decisivo per il sostegno alle imprese del nostro tessuto produttivo e al mantenimento di tanti posti di lavoro».
L’appello è rivolto a governo (ed ai parlamentari toscani perché lo sostengano). E parte dall’Anci in modo condiviso, una discussione che ha coinvolto anche i vertici nazionali dell’associazione dei Comuni e la Conferenza delle Regioni. Quattro i punti: per semplificare le procedure di appalto, tutte, «prorogare la validità delle norme previste nel decreto Sblocca Cantieri in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti e composizione delle commissioni». Per evitare che gli appalti comunali siano rinviati nel tempo «consentire gli affidamenti diretti anche senza acquisizione di preventivi per lavori fino a 100.000 euro (attualmente
Il presidente Biffoni «Possiamo fornire un contributo decisivo per sostenere le imprese dei territori»
40.000) e l’affidamento previa comparazione di tre preventivi fino all’importo di 350mila euro (attualmente 150mila)». Poi, per i lavori più grandi, affidare ai sindaci «la nomina a commissari per l’esecuzione delle opere pubbliche più importanti, sul modello che è stato adottato a Genova per la ricostruzione del ponte Morandi». E, sempre per ridurre i tempi, l’Anci chiede «l’inversione della procedura di esame delle offerte, con verifica della documentazione amministrativa solo per il soggetto aggiudicatario, semplificazione dei controlli, eliminazione dei tempi di attesa tra l’affidamento e la stipula del contratto con l’aggiudicatario».
Per Biffoni «solo in questo modo i Comuni potranno assolvere ad uno dei loro compiti primari, per far partire l’economia dei territori e favorire il recupero da una situazione mai così buia e difficile dal dopoguerra. Governo e parlamento devono avere fiducia nei sindaci, figure anche in questa emergenza in prima linea». (M.F.)