Nel Duomo vuoto
Betori: la passione dei malati e quella di Gesù
La diretta da Santa Maria del Fiore inizia alle 15 . È l’ora in cui Gesù, secondo il Vangelo di Marco, pronuncia le sue ultime parole: Eloì, Eloì, lemà sabactàni (Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato). La cerimonia del Venerdì Santo, officiata ieri dal Cardinale Giuseppe Betori a Firenze a porte chiuse, sgomenta anche in diretta streaming. Il minuto che gli occorre per svelare il Crocifisso trasforma anche il monitor in ecclesia. È in quell’attimo che si annullano le distanze della comunità divisa ed è in quell’invocazione a Dio del Cristo che, per Betori, si ravvisa un messaggio per l’oggi: «La preghiera di Gesù rivela il dramma della solitudine nella prova che egli condivide con ogni uomo e che possiamo immaginare sulle labbra dei nostri malati in questi giorni, come pure di tutti i poveri e gli oppressi del mondo nelle situazioni di guerra, fame, ingiustizia che non sono cessate e che non vanno dimenticate». Ma «il grido di Gesù non è un atto di disperazione, ma un ultimo affidamento, nella certezza che il Padre verrà a liberarlo. Sia così anche per i nostri cari». Betori commenta passi scelti delle scritture nelle sue meditazioni. C’è ancora un pensiero per i morti di questi giorni quando si sofferma sulla risposta di Gesù al malfattore in croce accanto a lui quando questi gli dice: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». La risposta è solenne : «In verità io ti
dico: oggi con me sarai nel paradiso». E palesa per il cardinale «un orizzonte di pienezza di vita che attende tutti coloro che si affidano all’amore di Gesù. Lo pensiamo in particolare per i morti di questi giorni, cui sono mancati i riti del distacco umano, ma non è mancato l’abbraccio del Crocifisso». La cerimonia dura un’ora e mezzo. Betori prende spunto da quel «Donna, ecco tuo figlio!» – «Ecco tua madre!» che sancisce l’affidamento della Madonna a Giovanni, e viceversa, per invitare a «trovare accoglienza e conforto nei momenti della prova, come in questo tempo» in Maria». E ricorda che «la sofferenza vissuta come dono si fa salvezza, per Gesù e per noi». Ma è dalla sua interpretazione di un brano di Luca che affida la sua esortazione più umana. «Gesù diceva: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno. Solo se saremo capaci di perdono come Gesù potremo edificare un mondo riconciliato, in cui nessuno resta abbandonato, ciascuno si sente accolto, a tutti è offerto il dono di poter riprendere la propria vita. È il mondo che vorremmo uscisse da questa prova e di cui cogliamo i segni nella dedizione con cui tanti si stanno prendendo cura dei sofferenti». La cerimonia si chiude, dopo la comunione e la preghiera per l’umanità, con l’invito alle 19 di seguire le Via Crucis del Papa. La prossima diretta streaming con Santa Maria del Fiore per la messa di Pasqua è domani alle 9,30 sul sito di Toscana Oggi o su Tv Prato (canale 74). Sempre domani alle 12 in punto in tutte le chiese toscane suoneranno le campane, per le vittime del Covid-19 «a ricordare che Cristo risorto ha vinto la morte».