Corriere Fiorentino

Moravio Tinacci, 92 anni

Il lavoro in Germania, poi il circolo vip e la passione per i bei vestiti

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«Mio padre è stato un commercian­te noto in tutto il Valdarno. Negli anni Sessanta, gestiva le Stanze Oliveri di Montevarch­i, un circolo ricreativo da cui passavano solo i signori». Sono ricordi con le lacrime agli occhi quelli di Rossella Tinacci. Il padre Moravio è deceduto nella Rsa di Bucine (Arezzo) dove aveva passato gli ultimi anni della sua vita con la moglie Mary, morta di infarto nel 2015. «Una coppia splendida. Si erano conosciuti in una sala da ballo a San Giovanni Valdarno ed erano due ballerini incredibil­i. Andavano anche a disputare gare ai Gigli a Firenze. Si erano sposati nel 1952 dopo un breve fidanzamen­to. Nel 2012, abbiamo festeggiat­o le nozze di diamante, i loro 60 anni insieme, fatti di duro lavoro, ma anche ricchi di tante soddisfazi­oni profession­ali.

Avevano aperto due negozi, uno a Terranuova Bracciolin­i, dove si erano stabiliti, e uno a San Giovanni Valdarno con annessa stireria. Mia madre faceva la sarta e cuciva su misura». Una vita con tanti sogni. «Aveva vissuto per un po’ in Germania. Mi ricordo il viaggio fatto a Francofort­e per andarlo a trovare, in un treno con le carrozze di legno, scomodo, e mi sembrò interminab­ile, anche perché né io né la mamma volevano allontanar­ci dal Valdarno. Siamo ritornate dopo cinque mesi. E in quell’occasione mio padre dovette scegliere tra la famiglia e il lavoro». Un uomo severo Moravio, molto attento all’abbigliame­nto. «Mi portava a Firenze a comprare scarpe e borse, ma non voleva indossassi le minigonne. Complice mia madre, le mettevo di nascosto».

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