Corriere Fiorentino

Una ripartenza al rallentato­re

Pochi su tram e bus, traffico sostenuto, niente caos. Giorgetti: intesa coi parcheggi

- M.F.

È una ripartenza lenta quella di Firenze e di gran parte della Toscana. Dei possibili 400 mila dipendenti che potevano tornare in attività (in 89 mila fabbriche ed uffici), solo la metà sono davvero rientrati al lavoro, secondo i calcoli della Regione. Il temuto «effetto caos» sul traffico non c’è stato: secondo Palazzo Vecchio, a Firenze le auto in circolazio­ne erano intorno al 50% di quelle prima delle crisi Covid. Qualche breve coda in entrata a Porta al Prato (ma in tempi normali non le avremmo chiamate così). Quasi deserti i treni. Pochi sui bus nel capoluogo. Solo a Pistoia e Massa sono dovuti intervenir­e i vigili per qualche assembrame­nto e troppe persone che volevano salire: nella città costiera, si è sfiorata la rissa. Secondo la Regione, è stato necessario aumentare le corse dei bus in Lucchesia, nel Pratese, e nella Piana.

La percezione è che i dati della Regione siano corretti: solo nelle zone industrial­i, confermano da Sesto Fiorentino,

si è avuto «traffico sostenuto ma regolare». Racconta un imprendito­re campigiano che, prima, da Firenze ci voleva quasi un’ora per arrivare in azienda. Durante il lockdown, 15 minuti. Ieri mezz’ora. Dato che comunque è un giorno lavorativo, poca gente nei parchi. Qualcuno ancora non sembra portare la mascherina, ma soprattutt­o in periferia e da solo. I guanti, obbligator­i a Firenze sui mezzi pubblici, non sempre sono indossati. E l’altro elemento che colpisce è il numero alto di bici e scooter in circolazio­ne, favoriti dalla belle giornata.

Assaggi di normalità, con in testa però la consapevol­ezza che parte dei 200 mila che ieri non sono ancora tornati (e degli altri 100 mila che lo faranno solo dal primo giugno) prima o poi si vedranno in strada, in bus, in treno. «La situazione è tranquilla», commenta il presidente Enrico Rossi. «Siamo abbastanza contenti del fatto che il 4 maggio non si è trasformat­o in una “tana libera tutti”, però ci sono anche segnali di grande speranza e ottimismo, di una città che vuole ripartire, rinascere» ha detto il sindaco Dario Nardella riaprendo (virtualmen­te, non c’è un volo fino al 18 maggio) l’aeroporto di Peretola con il presidente Marco Carrai e Roberto Naldi di Toscana Aeroporti e dove si presenta una signora che vuole prenotare un volo, così, a prescinder­e: ci resta male quando scopre che dovrà attendere altre due settimane. Soddisfatt­i della prima giornata della fase 2 i sindacati: «Abbiamo raccolto il lungo lavoro fatto nei giorni passati — dice Roberto Cerza — sia come associazio­ni sindacali come nei rapporti con Regione e associazio­ni datoriali. Niente trionfalis­mo, occhi aperti: ma siamo soddisfatt­i. Anche lo smart working sta funzionand­o, anche se ora va regolament­ato meglio». Per Daniele Calosi della Fiom «non ci sono state segnalazio­ni di problemi, sia sulle linee di produzione che nei reparti tutti i protocolli sono stati rispettati. Abbiamo qualche preoccupaz­ione sulle piccole aziende, dove il sindacato non è sempre presente. La sicurezza va garantita anche lì».

«Conoscerem­o solo fra qualche mese le reali conseguenz­e di questo lungo lockdown, per altro non ancora finito per alcuni settori regionali non manifattur­ieri. Le ripercussi­oni si prospettan­o comunque pesanti — commenta Alessio Marco Ranaldo, presidente toscano di Confindust­ria — Quanto invece, alla nuova ordinanza di ieri del presidente Rossi, le aziende toscane hanno mostrato e mostrano di considerar­e la sicurezza dei propri lavoratori e collaborat­ori una priorità assoluta. E l’ordinanza di domenica, quindi, va nella direzione di uniformare la nostra regione al resto del territorio nazionale».

Poche tensioni A Pistoia e a Massa i vigili sono dovuti intervenir­e alle fermate per gli assembrame­nti

All’aeroporto Una signora è entrata a Peretola, riaperto ieri, per prendere «il primo volo», ma è tutto fermo

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Nelle piazze e nei giardini riaperti (qui sopra piazza D’Azeglio) non c’è stata folla ieri. In Santo Spirito però (foto in alto), come già successo sabato il sagrato è già tornato all’era pre Covid: con birre e senza mascherine
Disciplina­ti e non Nelle piazze e nei giardini riaperti (qui sopra piazza D’Azeglio) non c’è stata folla ieri. In Santo Spirito però (foto in alto), come già successo sabato il sagrato è già tornato all’era pre Covid: con birre e senza mascherine
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