Cartelli poco chiari: annullate le multe
Dopo via de’ Benci, lungarno Diaz: ricorso accolto. E Palazzo Vecchio deve risarcire
Termini per l’appello scaduti, la sentenza è definitiva. Palazzo Vecchio dovrà rimborsare 444,80 euro di spese legali a un fiorentino ingiustamente multato.
La poca chiarezza di alcuni cartelli stradali nel centro storico sta diventando una grana per il Comune. A gennaio, la prima contestazione a una multa per un accesso vietato a una corsia preferenziale, accolta proprio a causa della segnaletica: si trattava del tratto di via de’ Benci da Ponte alle Grazie, accesso riservato ai bus e controllato dalla telecamera. Il ricorso del multato si era basato sulla scarsa leggibilità di due piccoli cartelli: «Corsia riservata ai mezzi pubblici di trasporto» e «Controllo elettronico degli accessi». Una sorta di trappola, secondo il giudice di pace, che aveva stabilito appunto come la poca chiarezza della segnaletica fosse sufficiente «a indurre in errore chi percorre la corsia, nella convinzione di poterlo fare». Risultato: verbale da stracciare e Palazzo Vecchio costretto a far approfondire la vicenda ai suoi tecnici. «Solo dopo le verifiche — spiegarono dal Comune — decideremo se è necessario implementare la cartellonistica o fare opposizione a quanto stabilito dal giudice».
Caso isolato? Macché. Ecco infatti due ulteriori ricorsi — accolti da due differenti giudici di pace — che invalidano altrettante contravvenzioni e impongono al Comune di sostenere l’onere processuale. Il motivo? Ancora un cartello dalle indicazioni ambigue, stavolta però nella preferenziale di lungarno Diaz. Qui un cittadino aveva preso ben due multe nel giro di un paio di settimane per aver percorso con l’auto il tratto riservato alla circolazione di mezzi Ataf, taxi e Ncc.
Ma c’è un «ma». L’automobilista, per necessità lavorative, era provvisto di regolare permesso per transitare in tutti i settori Ztl. E proprio questo è il nodo della questione. Perché, da segnaletica, il passaggio per la corsia dedicata al trasporto pubblico locale in lungarno Diaz è consentito — oltre che anche a moto e scooter — ai residenti dei settori «A» e «O» della zona traffico limitato. Da qui la contraddizione, con il cartello «tale da ingenerare confusione e da far ritenere il transito lecito per i possessori di contrassegno». Insomma: sanzione da annullare, nonostante il Comune confermasse in giudizio la legittimità del provvedimento poiché il permesso Ztl dell’automobilista «non ricomprende il diritto di transito sulle corsie preferenziali». «Da un’attenta lettura della cartellonistica posta in prossimità del varco — si legge però in una delle due motivazioni dei giudici di pace — risulta che il Comune non ha offerto la prova di aver posto in loco adeguata segnaletica». Al contrario la stessa sarebbe stata «tale da indurre in errore».
Il cartello «incriminato» è tutt’ora presente alla porta telematica, nonostante in passato siano stati decine i ricorsi accolti anche dalla Prefettura proprio sul tema della segnaletica poco chiara. Nel gennaio 2020 i varchi sono stati però integrati con display luminosi — «Corsia bus attiva», «Bus lane closed» — in grado di segnalare meglio la preferenziale.
Occhio, quindi: quella di lungarno Diaz non è una Ztl, ma una corsia per bus, con deroga solo per i residenti Ztl «A» e «O». Nessun commento da parte di Palazzo Vecchio che ritiene chiara la disciplina sulla segnaletica di lungarno Diaz chiara. Anche se i giudici gli hanno dato torto.