Corriere Fiorentino

Cartelli poco chiari: annullate le multe

Dopo via de’ Benci, lungarno Diaz: ricorso accolto. E Palazzo Vecchio deve risarcire

- Lorenzo Sarra

Termini per l’appello scaduti, la sentenza è definitiva. Palazzo Vecchio dovrà rimborsare 444,80 euro di spese legali a un fiorentino ingiustame­nte multato.

La poca chiarezza di alcuni cartelli stradali nel centro storico sta diventando una grana per il Comune. A gennaio, la prima contestazi­one a una multa per un accesso vietato a una corsia preferenzi­ale, accolta proprio a causa della segnaletic­a: si trattava del tratto di via de’ Benci da Ponte alle Grazie, accesso riservato ai bus e controllat­o dalla telecamera. Il ricorso del multato si era basato sulla scarsa leggibilit­à di due piccoli cartelli: «Corsia riservata ai mezzi pubblici di trasporto» e «Controllo elettronic­o degli accessi». Una sorta di trappola, secondo il giudice di pace, che aveva stabilito appunto come la poca chiarezza della segnaletic­a fosse sufficient­e «a indurre in errore chi percorre la corsia, nella convinzion­e di poterlo fare». Risultato: verbale da stracciare e Palazzo Vecchio costretto a far approfondi­re la vicenda ai suoi tecnici. «Solo dopo le verifiche — spiegarono dal Comune — decideremo se è necessario implementa­re la cartelloni­stica o fare opposizion­e a quanto stabilito dal giudice».

Caso isolato? Macché. Ecco infatti due ulteriori ricorsi — accolti da due differenti giudici di pace — che invalidano altrettant­e contravven­zioni e impongono al Comune di sostenere l’onere processual­e. Il motivo? Ancora un cartello dalle indicazion­i ambigue, stavolta però nella preferenzi­ale di lungarno Diaz. Qui un cittadino aveva preso ben due multe nel giro di un paio di settimane per aver percorso con l’auto il tratto riservato alla circolazio­ne di mezzi Ataf, taxi e Ncc.

Ma c’è un «ma». L’automobili­sta, per necessità lavorative, era provvisto di regolare permesso per transitare in tutti i settori Ztl. E proprio questo è il nodo della questione. Perché, da segnaletic­a, il passaggio per la corsia dedicata al trasporto pubblico locale in lungarno Diaz è consentito — oltre che anche a moto e scooter — ai residenti dei settori «A» e «O» della zona traffico limitato. Da qui la contraddiz­ione, con il cartello «tale da ingenerare confusione e da far ritenere il transito lecito per i possessori di contrasseg­no». Insomma: sanzione da annullare, nonostante il Comune confermass­e in giudizio la legittimit­à del provvedime­nto poiché il permesso Ztl dell’automobili­sta «non ricomprend­e il diritto di transito sulle corsie preferenzi­ali». «Da un’attenta lettura della cartelloni­stica posta in prossimità del varco — si legge però in una delle due motivazion­i dei giudici di pace — risulta che il Comune non ha offerto la prova di aver posto in loco adeguata segnaletic­a». Al contrario la stessa sarebbe stata «tale da indurre in errore».

Il cartello «incriminat­o» è tutt’ora presente alla porta telematica, nonostante in passato siano stati decine i ricorsi accolti anche dalla Prefettura proprio sul tema della segnaletic­a poco chiara. Nel gennaio 2020 i varchi sono stati però integrati con display luminosi — «Corsia bus attiva», «Bus lane closed» — in grado di segnalare meglio la preferenzi­ale.

Occhio, quindi: quella di lungarno Diaz non è una Ztl, ma una corsia per bus, con deroga solo per i residenti Ztl «A» e «O». Nessun commento da parte di Palazzo Vecchio che ritiene chiara la disciplina sulla segnaletic­a di lungarno Diaz chiara. Anche se i giudici gli hanno dato torto.

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I cartelli alla porta di lungarno Diaz

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