Scandicci, il lusso salterà le ferie Alla Piaggio c’è il manuale per gli operai
A Pontedera turni ogni 15 minuti per entrare
Ieri hanno riaperto anche le grandi imprese della manifattura e della moda ed alla Piaggio di Pontedera i 2.000 operai rientrati dopo il lungo stop hanno trovato anche un «manuale» di 18 pagine con tutte le regole per la sicurezza e per lavorare nella fabbrica riorganizzata. E nel polo della pelletteria e del lusso di Scandicci è corsa per non perdere gli ordinativi e si lavorerà anche ad agosto.
Hanno trovato ad attenderli anche una «guida», un manualetto di 18 pagine con tutte le istruzioni per lavorare in sicurezza con le nuove disposizioni in fabbrica. Alla Piaggio di Pontedera ieri sono tornati in 2.000 nei grandi capannoni di viale Enrico Piaggio, sui 2.500 totali (gli amministrativi sono in smart working, altri in congedo parentale), un rientro in massa che non ha creato problemi e si è svolto in un clima di collaborazione, con gli operai anche emozionati dopo oltre 40 giorni di stop.
I cancelli si sono aperti alle 6 in punto, con turni di ingresso ogni 15 minuti così da non creare code e gli operai e le operaie hanno trovato la guida, la misurazione della temperatura corporea, hanno avuto in consegna il kit individuale con mascherine Ffp2, guanti, ed occhiali per i reparti in cui occorrono. Poi altri addetti hanno spiegato loro le principali misure di protezione e i cambiamenti avvenuti in fabbrica in questo periodo di chiusura e riorganizzazione, e li hanno accompagnati nei percorsi individuati nel grande complesso industriale per accedere a spogliatoi, reparti, mensa, porte di entrate ed uscita, un accompagnamento che andrà avanti tutta la settimana. Chi è entrato alle 6 alle 11 era già a mensa, dove non solo i tavoli sono stati posti a scacchiera ma vi sono stati installati pannelli divisori di plexiglass per garantire la sicurezza dai due lati del tavolo, ed anche per mangiare i turni sono stati «spalmati» su più ore e più ingressi, con piatti e posate tutti monouso. Nessun assembramento anche in uscita, complice il fatto che in tanti hanno abbandonato il treno o il mezzo pubblico ed hanno preso la propria auto o scooter, arrivando quindi al parcheggio di viale Africa e non passando dall’ingresso principale di viale Piaggio usato invece da chi ha preso il treno dato che è il più vicino alla stazione.
«C’era davvero bisogno di tornare al lavoro, è un segnale in più dal quale tutti possiamo comprendere che ci stiamo riprendendo un pezzetto alla volta la nostra libertà — dice Graziano Barsotti, 58 anni, operaio della linea 5 della Piaggio, quella dove si produce la Vespa Gtv, e delegato sindacale della Uil, con la moglie anche lei addetta dell’azienda — È stato quasi come il mio primo giorno di lavoro. Certo dobbiamo fare l’abitudine alle mascherine, fanno anche sudare. Conosco persone che ancora non sanno se e quando torneranno a lavorare. Qui l’azienda si è organizzata e lavoriamo in sicurezza: ad esempio la fine di ogni turno di lavoro arriva 10 minuti prima per consentire a un nebulizzatore di sanificare la linea di produzione, così i colleghi del turno dopo lavorano su macchinari perfettamente puliti».