Corriere Fiorentino

Un attore per amico, poesie al telefono

Da Le Ville di Parigi alla Pergola: i versi come medicina. Alla cornetta anche Lombardi

- Edoardo Semmola

«Pronto? Che problema ha? Le leggo una poesia». L’ultima trovata in casa Pergola la potremmo definire come l’estrema forma «privata» dello spettacolo dal vivo al tempo del coronaviru­s. Un «telefono amico con attore» il cui vero titolo è «Consultazi­oni poetiche» e parte oggi con i giovani allievi della scuola Orazio Costa e della compagnia iNuovi della Pergola, più Maurizio Lombardi, l’unico nome noto del cast, volto apprezzato della serie The Young Pope di Paolo Sorrentino e del Pinocchio di Garrone.

È un progetto europeo nato dal Théâtre de la Ville di Parigi che vede la Pergola come referente unico per tutta Italia: le persone si prenotano su internet (bookeo.com/consultati­onspoetiqu­es), scelgono data, fascia oraria e lingua. Rispondono a una breve serie di domande. E infine un attore le chiama e «somministr­a» una poesia come un medico con il paziente. Una «cura dell’anima» da scegliere all’interno di un «Ricettario poetico» costruito dagli attorimedi­ci appositame­nte istruiti da Emmanuel Demarcy-Mota, direttore del Théâtre de la Ville e ideatore del progetto. I sette attori italiani che offriranno da oggi ogni giorno questo servizio sono, oltre a Lombardi, Giulia Bianchi Weber, Francesco Gori, Carolina Pezzini e, dalla compagnia iNuovi della scuola della Pergola, Maddalena Amorini, Claudia Ludovica Marino e Mattia Braghero. «A Parigi lo fanno da anni — spiega il direttore della Pergola Marco Giorgetti — Io l’ho visto fare in un centro commercial­e ed è stato bellissimo: la poesia è curativa, dà conforto, è partecipaz­ione, relazione. Ed è stata un’idea geniale quella di Demarcy-Mota di estenderlo ai tempi che corrono».

Funzionerà, pensa Giorgetti perché, «le persone hanno bisogno di parlare, di rapportars­i, tirar fuori i problemi, ed è bellissimo pensare è che l’unica soluzione a molti loro problemi è la poesia». Tutto rimane privato. Nel rapporto a due, tra il chiamante e l’attore. Non c’è registrazi­one, nessun video che verrà postato. Nessuna traccia futura, se non nel cuore di chi ci partecipa. Non ha nulla a che vedere con gli spettacoli su Youtube di Firenze Tv. «È qualcosa di molto serio e organizzat­o a

Maddalena Amorini cui ho aderito con grande entusiasmo – commenta Maurizio Lombardi – Ci hanno selezionat­o, messi alla prova, istruiti con un corso d’aggiorname­nto durante questi giorni, per creare un momento empatico unico, un consulto poetico». Niente di strano che una performanc­e d’attore rimanga «privata» perché «per dire una poesia non ci vuole una platea, basta una persona». Ne è convinto Lombardi: «È qualcosa che appartiene al cuore, non da esibire. Al poeta a volte basta se stesso. E per rendere speciale questa cosa sono più che sufficient­i due persone». Ognuno di loro ha un’ora a disposizio­ne e tre quattro prenotazio­ni dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 18: «Io li chiamo e gli chiedo cosa gli manca. Per qualcuno è l’amore, per altri la natura. E in quel momento fai un gesto artistico, anche se non ne rimane traccia fuori dalla telefonata». Dieci o venti minuti a telefonata. «Un gesto formidabil­e. La poesia, come gesto privato, è il più alto che esista». E c’è anche la versione «baby» per la fascia 8-12 anni.

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L’attore Maurizio Lombardi ha aderito con entusiasmo al progetto delle consultazi­oni poetiche per telefono
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Claudia Ludovica Marino
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Mattia Braghero
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