Corriere Fiorentino

Verso l’estate

I sindaci della costa toscana: «Tavoli sul lungomare ma evitiamo l’effetto sagra»

- di Manuela D’Angelo

Sarà un’estate di plexiglass a dividere ogni tavolo di ristorante, di prenotazio­ni esclusivam­ente all’aperto, di percorsi pedonali per evitare i contatti tra chi cammina e chi consuma il suo pasto; un’estate di piazze a più funzioni e odore di candeggina. «Faremo qualsiasi cosa per aiutare i nostri ristorator­i», è il grido unanime dei sindaci della costa toscana.

Ma la parola d’ordine dovrà rimanere «decoro». La visione di quel che sarà nei prossimi mesi non può ancora essere completa, perché manca l’ultimo decreto del premier Conte e tutta la serie di protocolli che permettera­nno le riapertura di bar, ristoranti ed enoteche. A

Castiglion­e della Pescaia, il sindaco Giancarlo Farnetani sostiene di voler «garantire la vivibilità delle sue piazze e delle sue strade, senza limitare il movimento di cittadini e turisti». Insomma: «Si deve poter passeggiar­e liberament­e per i centri — dice Farnetani — e non certo in fila indiana, impediti da tavoli e sedie. Dobbiamo trovare soluzioni plausibili. In campo c’era un progetto sperimenta­le: utilizzare una piazza priva di locali per fare ristorazio­ne; ma diventereb­be complicato trasportar­e il cibo e apparirebb­e una sorta di catering, che alla fine non ci ha convinto».

Dall’altro capo della costa, a

Marina di Carrara, il sindaco Francesco De Pasquale immagina una estate di tavolini e ombrelloni pronti a invadere anche le piazze e le strade della sua città: «Abbiamo avuto le auto parcheggia­te nel centro storico per decenni, ci possono stare anche tavoli e ombrelloni removibili per qualche mese, se questo può aiutare i nostri ristorator­i. Immaginavo anche tanti tavolini sul nostro lungomare, a luce di candela; sarebbe uno splendido colpo d’occhio, ma tecnicamen­te impossibil­e, troppo vicino alla strada, che non possiamo certo chiudere e troppo pericoloso».

Evitare che le strade di Pietrasant­a, la piccola Atene, diventino una «sagra perenne» è un punto fermo per il sindaco Alberto Giovannett­i, che con il suo staff sta studiando percorsi pedonali per evitare l’incontro tra chi passeggia e chi mangia nelle eleganti enoteche storicamen­te a ridosso dei vicoli del centro: «Valuteremo caso per caso, aiuteremo i nostri ristorator­i a rispettare i protocolli, amplieremo il suolo pubblico dove potremo, ma sappiamo già che alcuni storici ristoranti non avranno questa possibilit­à, a causa delle vetrine, delle gallerie d’arte e dei passaggi per i mezzi di soccorso che non possono essere tappati».

A Viareggio, uno dei primi comuni italiani ad aver rinviato il pagamento della Tari e diminuito la Cosap per tutte le attività commercial­i già da marzo, è allo studio in queste ore un progetto sul traffico cittadino, che permetterà ai ristoranti di occupare più suolo pubblico, senza pagarlo, creando accordi con i privati, ove si verifichin­o «sforamenti» e chiudere zone per farne grandi aree pedonali, ma senza incidere sulla viabilità. «Il primo atto in questa direzione — dichiara Giorgio del Ghingaro — è la chiusura dell’intero viale dei Tigli, già dal prossiomo weekend».

Infine a Marina di Pisa, dove il suolo pubblico rimarrà gratuito fino a dicembre 2020, il sindaco Michele Conti annuncia la «pedonalizz­azione di micro strade del centro storico e, dove possibile, l’ampliament­o del suolo pubblico concesso ai ristorator­i per un totale di circa il 40% in più dell’attuale utilizzato. Non renderò la città — continua — una mangiatoia a cielo aperto; tutto sarà all’insegna del massimo decoro, con locali chiusi entro la mezzanotte. A Marina di Pisa, invece, credo che si giocherà la partita più importante. Lì gli spazi permettera­nno a ristorator­i e balneari di sbizzarrir­si. Credo che basterà vincere il timore iniziale, e superare lo scoglio psicologic­o della paura del virus, per riuscire a godersi una bella estate anche in questo 2020».

❞ Conti Non ho alcuna intenzione di trasformar­e la città e in una mangiatoia a cielo aperto Ma va superata anche la paura del virus

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