Corriere Fiorentino

«Tante prenotazio­ni Però rinuncio al nuovo salone»

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Due mesi fa aveva deciso di espandersi, di aprire un nuovo e più grande salone, poi la mannaia del covid e ha dovuto chiudere anche quello vecchio fino a nuovo ordine. Manuele Martellucc­i, «forbice» mondiale, in bacheca due ori vinti a Parigi nel 2010 e 15 anni di carriera alle spalle, non vede l’ora di riaprire: «Per forza — commenta —ci hanno lasciato per tre mesi con 600 euro». Nel salone di via di Gello ha già predispost­o tutto: «Ho preso le attrezzatu­re monouso, le mascherine e i macchinari per la sterilizza­zione, ormai il futuro prossimo sarà quello. Certo nulla sarà come prima, all’inizio soprattutt­o sarà come lavorare in farmacia». Da quando è cominciata a circolare la data della probabile riapertura anticipata in Toscana per i parrucchie­ri, è stata corsa contro il tempo: «Per mesi nessuna comunicazi­one, nessuno ci diceva nulla, adesso dobbiamo correre per cercare di essere pronti per il 18 mattina». I tempi e i modi del taglio non potranno più essere gli stessi: «Per fortuna i nostri clienti non ci hanno abbandonat­o e quando si è saputo che potevamo riaprire mi sono cominciati subito ad arrivare molti messaggi e telefonate per prenotare un appuntamen­to». Sono stati mesi duri, nell’incertezza di veder sfumare il lavoro di una vita, cominciato con il padre Alberto e culminato nella convocazio­ne azzurra, con la nazionale di acconciatu­ra: in giro per il mondo a far volare forbici e pettine, arte e fantasia applicata al capello. Mesi, pure, ad evitare la facile scorciatoi­a degli appuntamen­ti a casa: vietati, certo, ma che molti nel settore hanno fatto per sopravvive­re: «Noi no, avremmo potuto e so di molti che l’hanno fatto ma abbiamo scelto di attenerci alle regole anche se è ci è costato, non solo per i soldi. Però non sarebbe stato giusto e adesso i clienti ci stanno ripagando».

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