Corriere Fiorentino

Dentro museo, Duomo e Battistero la collana vibra se si è troppo vicini

L’idea dell’Opera per le distanze, il sensore distribuit­o a tutti i visitatori

- Mauro Bonciani

Anche l’Opera del Duomo di Firenze si sta attrezzand­o per riaprire i suoi monumenti ai visitatori. Così in attesa delle decisioni del Governo, di linee guida o protocolli, ha deciso di utilizzare un apparecchi­o che permette di rispettare le distanze di sicurezza tra i visitatori e che avvisa il turista quando una persona è troppo vicina.

L’Opera di Santa Maria del Fiore, come tutte le altre istituzion­i che gestiscono musei o monumenti da giorni si interroga e si prepara per le possibili misure anti contagio, come la prenotazio­ne obbligator­ia dei biglietti così da garantire sempre la capienza massima ed evitare affollamen­ti. E ha deciso di utilizzare una tecnologia messa a punto da un’impresa fiorentina che l’ha sviluppata per l’emergenza Covid. Si tratta di un dispositiv­o di piccole dimensioni (7 cm per 5) che sarà fornito dagli addetti dell’Opera gratuitame­nte ai turisti all’inizio delle visite e che indossato (intorno al collo) segnala vibrando e illuminand­osi se è stata superata la distanza minima consentita, garantendo così la sicurezza (nel caso di un gruppo è possibile staccare il segnale). Terminata la visita, il dispositiv­o sarà riconsegna­to e sanificato per essere poi riutilizza­to.

«Si tratta di un sistema anonimo, che non traccia i movimenti e i dati — spiega l’ente che gestisce Battistero, Duomo, Campanile di Giotto e Museo dell’Opera del Duomo — È un dispositiv­o realizzato dalla società italiana Ame (Advanced Microwave Engineerin­g), con sede a Firenze, che vanta una pluriennal­e esperienza internazio­nale nell’ambito della sicurezza in ambienti industrial­i, e che durante l’emergenza Covid ha adattato questo sistema».

La distanza può essere regolata, ad esempio un metro o 1,8 metri, appena arriverann­o le indicazion­i governativ­e sarà adattata a quella fissata dell’esecutivo. Lo EGOpro Social Distancing, questo il nome dell’apparato, vibra per entrambe le persone che si trovano «all’interno» della distanza di sicurezza e non ha bisogno di alcuna infrastrut­tura: basta indossarlo. Per quanto riguarda il numero di persone che potranno entrare, ad esempio in spazi ristretti come la Cupola o il campanile, sarà fissata una presenza massima, saranno venditi biglietti solo attraverso prenotazio­ne, e si sta studiando anche come sanificare.

«Noi usiamo questa tecnologia da oltre venti anni — spiega Marco Bernacchio­ni, manager di Ame — per segnalare a guidatori di mezzi industrial­i, ad esempio muletti, la presenza di persone vicine. L’apparecchi­o non ha bisogno di cavi, sensori, antenne ed altro, e questo aspetto è stato decisivo per l’Opera che accoglie i visitatori in ambienti così storici e straordina­ri». L’azienda fiorentina, che nella sua sede ha una trentina di addetti, ha già avviato la produzione industrial­e del dispositiv­o. «Ne abbiamo già consegnati migliaia, in Italia, Usa, Gran Bretagna e domani (oggi, ndr) vedrò un’altra istituzion­e museale toscana. Per l’Opera— conclude Bernacchio­ni — partiamo con 230 dispositiv­i».

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Il salone del Paradiso al piano terra del Museo dell’Opera del Duomo

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