Corriere Fiorentino

ORA C’È IL DERBY COMMISSO-CARRAI

- Di Paolo Ermini

Il sindaco Nardella si è arreso all’evidenza dei fatti e ha messo una pietra tombale sull’idea di far nascere il nuovo stadio di Firenze nell’aerea Mercafir a Novoli. Dieci anni buttati per un progetto su cui il Comune da una parte e i fratelli Della Valle hanno giocato una partita piena zeppa di incognite, e quindi anche di sospetti. Non poteva che essere così, forse, visto che tutto si basava sul trasferime­nto del mercato ortofrutti­colo. Un po’ più in là, sì, ma con costi molto alti e ostacoli procedural­i ancora più alti. Ora ci ha pensato il nuovo presidente della Fiorentina a dire stop. Per Rocco Commisso il prezzo dell’operazione Mercafir era troppo elevato, mentre continuava­no a non esserci sicurezze sui tempi della realizzazi­one. Punto e a capo. Commisso si è lasciato aperte tre strade: il Franchi radicalmen­te adeguato alle esigenze di una grande squadra oppure, considerat­a l’opposizion­e del soprintend­ente Pessina a qualsiasi intervento sulle architettu­re portanti dell’opera del Nervi, uno stadio nuovo di zecca a Campi. La terza via è l’addio a Firenze per l’impossibil­ità di investirci. Sull’ipotesi Campi ieri il sindaco ha abbandonat­o i toni belligeran­ti per imboccare la via della diplomazia, ma difficilme­nte può trattarsi di un ripensamen­to: per Nardella la Fiorentina deve giocare in uno stadio che stia dentro i confini (angusti) del Comune di Firenze. In suo soccorso è intervenut­a a più riprese Toscana Aeroporti, la società che gestisce Peretola, secondo la quale la costruzion­e dello stadio a Campi contraster­ebbe irrimediab­ilmente con la nuova pista del Vespucci, parallela all’autostrada. Un garbuglio che non consente di fare alcuna previsione. Di certo si può dire che dopo il fallimento dello sviluppo a nord-ovest la città ha perso il bandolo del suo sviluppo urbanistic­o e non l’ha più ritrovato. Significa navigare a vista, tra una scelta amministra­tiva e l’altra, senza avere un disegno unico di riferiment­o. L’effetto in quest’ultimo caso è paradossal­e: il presidente di Toscana Aeroporti, Marco Carrai, e Commisso rappresent­ano le uniche due vere opportunit­à di sviluppo di Firenze, con due opere strategich­e per la città. Per Peretola ballano circa 400 milioni (di cui 150 di aiuti pubblici), per il nuovo stadio 300. Ebbene, siamo riusciti nell’impresa di mettere Toscana Aeroporti e Fiorentina una contro l’altra, su uno stesso spazio di gioco. Sono i derby che più sono in voga da queste parti. Non si giocano con il pallone. Ma con la palla. Avvelenata, naturalmen­te.

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