Il mercato? «Dobbiamo rivedere tutti i progetti»
Il presidente Lucibello: avevamo previsto spazi in più, ma il mercato si farà
Per far restare il nuovo stadio nell’area Mercafir, il sindaco Dario Nardella si era detto pronto «a battersi fino alla fine». Ora che accetta la fine della guerra (persa), Palazzo Vecchio deve capire cosa farsene, di quasi metà di quei circa 40 ettari a nord ovest di Firenze. E anche capire come trovare i fondi per realizzare il nuovo mercato ortofrutticolo: perché la prima spinta doveva arrivare dalla vendita dell’area a sud alla Fiorentina, a 22 milioni di euro (un valore considerato troppo alto da Rocco Commisso, insieme ai costi aggiuntivi delle opere compensatorie motivo dell’abbandono dell’ipotesi Mercafir). Come fare ora?
«Beh, il Masterplan c’è già, può diventare un progetto esecutivo a breve. Procederemo a stadi... oddio, meglio dire a fasi vah...», sorride il presidente della Mercafir, l’imprenditore Giacomo Lucibello. Peraltro, quei 22 milioni sarebbero serviti solo per partire, «il costo del nuovo mercato è di circa 50 milioni di euro. Ma avevamo previsto alcuni spazi di logistica avanzata, non proprio il nostro core business, potremmo farne a meno» spiega sempre Lucibello.
Il sindaco Dario Nardella ha confermato che quel progetto si farà comunque, è strategico per tutta l’economia fiorentina (intorno ci ruotano decine di aziende e con l’indotto duemila lavoratori). Palazzo Vecchio aveva avuto un primo contatto con Cassa depositi e prestiti, pare l’impegno sia stato confermato: «Lo ha detto il sindaco — conferma Lucibello — il progetto ora diventa modulare a seconda di cosa vogliamo fare e quanti finanziamenti ci saranno».
L’altra certezza per l’area è che il mega parcheggio scambiatore di viale Guidoni, che prenderà parte dell’area della Mercafir e che doveva essere a servizio dello stadio, resterà e la costruzione verrà affidata, probabilmente, a Firenze Parcheggi. Sarà il centro dello scambio tra tramvia, futura fermata ferroviaria in viale Guidoni e tramvia aeroportocentro città. Sul resto dell’area, però, adesso c’è da inventare un nuovo futuro.
I 14 ettari lasciati liberi da stadio e cittadella viola serviranno sicuramente per una grande area verde. Ma la destinazione a cui sta pensando il Comune è produttiva. L’idea, che verrà inserita nel nuovo Piano operativo (che sostituisce il Regolamento urbanistico) è quella di usare quello spazio per far «atterrare» centri di ricerca, società hi tech, digitali. E prevedere un sistema integrato, magari con qualche soggetto «forte», trainante, di questo settore, e poi altri che potrebbero nascere all’ombra, ed a traino, della «locomotiva». Certo, non è facile ora attrarre giganti big tech, ma per farlo nel Piano operativo ci saranno incentivi per operazioni del genere in alcune aree: e fuori dal centro storico, la Mercafir dovrebbe essere tra queste, a cui collegare poi — sfruttando il successo del telelavoro — anche spazi per coworking. Ma è una discussione che parte ora e si concluderà tra (almeno) un anno.