Joe Barone tenta la scalata al Palazzo del calcio
Marketing e stadi, il dg viola candidato alla vicepresidenza della Lega
Il primo anno di apprendistato è servito a conoscere i segreti del calciomercato e della Lega Serie A, adesso il direttore generale della Fiorentina Joe Barone è pronto a entrare nel cosiddetto palazzo del calcio. Barone si è infatti candidato per entrare nel consiglio di Lega rilevando la posizione lasciata vacante dal dimissionario vicepresidente dell’Udinese Stefano Campoccia.
Una decisione maturata qualche settimana fa, a metà maggio, quando proprio il dirigente friulano decise di abbandonare il consiglio in seguito alla lettera di protesta del presidente Pozzo per l’eccessiva responsabilità che il protocollo addossava ai medici sociali. Inizialmente più di un club aveva caldeggiato l’ingresso in consiglio della figura di Aurelio De Laurentiis ma di fronte all’immobilismo del presidente del Napoli è stato il dg della Fiorentina a cogliere la palla al balzo.
Un’ulteriore dimostrazione di come oltre al campo, e allo stadio, l’attenzione della società viola sia rivolta anche all’intero movimento calcistico. Nel corso del suo primo anno in Italia Barone ha costantemente partecipato a ogni assemblea e adesso l’obiettivo è riportare la Serie A ai fasti di un tempo quando veniva universalmente riconosciuto come il campionato più bello d’Europa. Svincolata da qualsiasi forma di alleanza di vecchia data la nuova Fiorentina americana è pronta a diventain re un punto di riferimento sia per le altre proprietà straniere che per quelle che potrebbero arrivare in futuro, proponendosi in questo modo di attirare fondi d’investimento stranieri che consentirebbero a tutto il movimento di superare la crisi post Covid.
D’altronde già poco tempo dopo l’arrivo a Firenze di Commisso era stata ventilata l’ipotesi di aprire alcuni uffici della Lega a New York, per favorire crescita e internazionalizzazione del calcio italiano su un mercato dominato dalla Premier League inglese e dalla Liga spagnola. Ma se proprio Commisso in questo momento è concentrato sulla vicenda stadio (di cui parlerà sabato in videoconferenza dagli States) l’eventuale ingresso di Barone nel consiglio di Lega potrebbe regalare alla Fiorentina un peso specifico nelle decisioni mai avuto negli ultimi decenni.
Dopo aver conosciuto rappresentanti e presidenti della massima serie Barone ha approfondito i principali equilibri nell’ottica di una crescita del sistema attraverso la promozione del campionato, lo sviluppo di attività digitali ed entrando di recente anche nella task force creata ad hoc, piena pandemia, per individuare incentivi e facilitazioni per le società disposte a costruire uno stadio di proprietà. Un lavoro a 360 gradi che ha consentito al dg di comprendere l’importanza della governance del calcio, non solo in ambito di diritti tv ma anche in tema di unità decisionale. Non è un caso che sulla ripresa del campionato non siano mancate divisioni e frizioni tra le venti società di A, ma se per rendere il campionato italiano più equilibrato e più vendibile la battaglia resta quella di una ripartizione più equa delle risorse economiche, l’esperienza maturata negli sport statunitensi è il vero punto di forza di Barone oltre a una tenacia già dimostrata in varie circostanze.
Per capire se il dirigente viola sarà eletto, o se avrà un avversario, bisognerà attendere la prossima riunione della Lega. Intanto la Fiorentina ha fatto la sua mossa.
Programma L’obiettivo è quello di portare la mentalità americana nel governo della Serie A