La setta dello studente-vampiro
Prato: 23 anni, arrestato per 13 violenze sessuali anche su minori e riduzione in schiavitù
Pratese, 23 anni, è stato arrestato ieri con l’accusa di riduzione in schiavitù, violenza sessuale e pornografia minorile. Una setta, per la polizia. Anche minori tra le vittime, 13 gli episodi contestati.
È considerato il leader di una setta capace — dal 2015 al 2020 — di condizionare le scelte sessuali dei suoi «adepti». E proprio per questo motivo ieri mattina gli investigatori della squadra mobile e i poliziotti dello Sco gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Uno studente di 23 anni, residente in provincia di Prato, che lo scorso febbraio fu perquisito, è adesso accusato di 13 episodi di violenza sessuale.
Per l’accusa, avrebbe costretto gli adepti, anche minorenni, a subire atti sessuali dopo un «patto col diavolo». Tra le accuse c’è anche quella di riduzione o mantenimento in schiavitù e di pornografia minorile. Il giovane avrebbe convinto gli appartenenti alla setta di avere poteri soprannaturali e di aver scelto proprio loro che nelle vite precedenti avevano avuto un’altra identità (Amon, Atena, Banshee, Lilith, Le Sette Furie) per salvare il mondo.
Per convincerli della sua superiorità e metterli in uno stato di soggezione psicologica così da abusarne, avrebbe anche elaborato un rituale di resurrezione: inscenava uno strangolamento da parte di un complice e dopo si rialzava, fingendo di rimettersi a posto il collo. Secondo la sua «dottrina», gli atti sessuali erano necessari a liberare i demoni dopo aver fatto una serie di domande circa la presenza nelle loro vite di diavoli e lupi mannari.
Le indagini sono partite dalla denuncia della madre di due giovani vittime e da quella dell’Osservatorio nazionale abusi psicologici. La donna aveva raccontato che i loro figli erano diventati aggressivi dopo la frequentazione con questo ragazzo. Quello che è emerso ha dell’incredibile: la squadra mobile ha scoperto che il giovane mordeva le vittime per poi leccare il loro sangue oppure costringeva i ragazzi e i ragazzi ad avere rapporti sessuali tra loro, spiegando che se non avessero accettato sarebbe successo qualcosa di brutto alle loro famiglie. «Io mi sento come violentato», ha scritto una delle vittime dopo che era riuscito ad uscire dal giro.
Le violenze avvenivano in auto ma anche dentro il parco di Galceti, in un cinema di Prato e anche al parco Le Fontane. In almeno un caso le violenze avrebbero provocato nelle vittime la temporanea perdita dei sensi, come è accaduto durante una gita a Lerici quando — ha ricostruito la squadra mobile — tre di loro raccontano di essere svenute dopo che lui aveva acceso dei sali comprati all’interno di un negozio. Le vittime, spesso maschi, sarebbero inoltre state costretti ad inviargli foto di nudo via Whatsapp. Le immagini, diceva il 23enne, non venivano visualizzate da lui ma da «Hydra», un’entità cibernetica capace di rivelare «la vostra vera natura». «Voglio cibarmi di un uomo», diceva a un adepto.
Gli accertamenti della polizia hanno portato a ipotizzare anche un atteggiamento violento dello studente nei confronti delle vittime, che risultano essere state picchiate. Ma dalle indagini della polizia emergono anche altri due particolari. Alcuni di loro si erano rivolti proprio al ragazzo per provocare la morte della loro mamma dato che lui aveva spiegato di essere stato in grado di provocare l’incidente di un loro parente investito da un auto. Proprio per questo motivo lo studente aveva fatto un rituale con una bambola voodoo, poi sequestrata durante le perquisizioni. Secondo gli inquirenti sceglieva le sue vittime tra i ragazzi che avevano problemi personali, familiari, economici, esistenziali: una volta entrati nel gruppo era così più facile manovrarli.
Dagli accertamenti della squadra mobile emerge un altro dettaglio che gli inquirenti non ritengono per nulla secondario. All’interno di un negozio, nel giugno scorso, a Pistoia, ci fu un incontro tra lo studente e un gruppo di persone — comprese alcune donne che avevano portato le loro figlie di 15 anni — alcune delle quali conosciute poco prima in una chat di Telegram. A loro lo studente a capo della setta aveva mostrato i suoi «poteri» soprannaturali e «l’esibizione» sarebbe talmente ben riuscita che molti degli spettatori avrebbero pensato di trovarsi di fronte a un vampiro. Un modo questo, secondo la squadra mobile, di allargare il suo «giro» anche in altre province della Toscana. Per gli inquirenti il giovane è un vero e proprio manipolatore che aveva come obiettivo quello di assoggettare psicologicamente e sessualmente i suoi «adepti», molti dei quali all’epoca dei fatti erano minorenni.
Le indagini Un ragazzo gli aveva chiesto di far morire la madre. L’inchiesta partita dalla denuncia di una donna che ha visto cambiare i propri figli