Corriere Fiorentino

«Ragazzi fragili e isolati in cerca di sicurezza»

Macioti, esperta di sette: oggi le persone sono più incapaci di opporsi a certe fascinazio­ni

- Valentina Marotta

«Le sette, con i suoi riti, possono affascinar­e i giovani, spesso insicuri e alla ricerca di un ruolo nel mondo». Lo dice Immacolata Maria Macioti, sociologa esperta in sette.

«La novità dei riti, l’imprevisto, l’assunzione di un ruolo, l’amicizia con un guru fino all’assoggetta­mento totale: tutto può affascinar­e i giovani che decidono di aderire a una setta. È un richiamo potente soprattutt­o per gli adolescent­i che, ancora insicuri, sono alla ricerca di un ruolo nel mondo».

Immacolata Maria Macioti, sociologa e un passato di docente all’Università romana la Sapienza, è esperta in religioni e sette. Non è stupita che uno studente sia ritenuto il capo di una setta per abusare sessualmen­te di ragazze e ragazzi. Quelle violenze in nome del diavolo, avvenivano nei parchi o al cinema, secondo gli inquirenti. E guai a ribellarsi, altrimenti ci sarebbero state conseguenz­e per i familiari delle vittime. «C’è sempre stata in Italia una tendenza a dedicarsi a pratiche esoteriche deviate —spiega la sociologa — In passato Torino, città del nord industrial­mente sviluppata, era riconosciu­ta come centro di un triangolo magico. E anche la Toscana è stata scenario di riti magici. Vittima prevalente chi aveva scarse capacità di difesa intellettu­ale e viveva in contesti di povertà. E ora, quanto traspare da questa inchiesta, le violenze nel parco o in una sala cinematogr­afica rappresent­ano per il capo della setta, la sfida sociale e rievocano le leggende di mago Merlino, che erano collocate in foreste inaccessib­ili».

A finire nelle rete del presunto guru, adolescent­i, anche minorenni, secondo la procura, soggiogati e indotti a credere alla presenza di vampiri e lupi mannari. Sembra incredibil­e che studenti, con un facile approccio anche a internet possano credere a tutto ciò. «Oggi, le persone sono più isolate e più deboli, incapaci di opporsi— dice la sociologa — si tratta di adolescent­i che hanno scarsi appoggi familiari, famiglie modeste con difficoltà economiche o più raramente ragazzi dalla vita agiata i cui genitori sono presi da altro o sono troppo esigenti con i figli tanto da gravarli da aspettativ­e troppo forti. Più ipotesi, ma alla base c’è sempre la fragilità» Alla fine, è un fenomeno difficile da superare. «Sì. Si lega alla visione di un potere assoluto, da un lato, e alla propension­e ad accettare ogni parola della persona fascinosa o amata». Anche in questo periodo di lockdown, è cresciuta tra i giovani la fragilità. «Stiamo uscendo dall’isolamento, ma vivendo tuttora un momento molto particolar­e. — aggiunge Macioti — Accanto alle incertezze di fondo, ansie e paure, una setta può essere vista come una via d’uscita importante e promettent­e. A rimanere intrappola­te sono persone che non sono in grado di difendersi».

La ricerca del ruolo «Molti giovanissi­mi sono insicuri e hanno bisogno di trovare una spalla forte perché cercano se stessi La setta può dare questa sicurezza»

 ??  ?? Maria Immacolata Macioti
Maria Immacolata Macioti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy