Una corsa a chi arriva prima (nel labirinto dei permessi)
Il nodo dell’incompatibilità stadio-aeroporto, il piano per trasformare Campo di Marte
Forza, velocità e costanza. Più che una partita di calcio, quella del nuovo stadio della Fiorentina stadio pare una gara di Triathlon. Dove però l’elemento velocità conterà molto. Chi arriva prima, cioè chi presenterà per primo il proprio progetto, potrebbe avere più possibilità di vittoria. O almeno, di arrivare in fondo. Al momento, restano sul campo due ipotesi di collocazione. Quella su cui sembra orientata la Fiorentina, cioè Campi Bisenzio (38 ettari, di proprietà di una società della madre del presidente di Confindustria Alessio Marco Ranaldo). E il rilancio del sindaco di Firenze Dario Nardella su Campo di Marte, una ipotesi che toccherebbe tutta l’area intorno al Franchi, ma davvero possibile solo se arriverà la normativa ad hoc per tutti gli stadi «monumento», che potrebbe semplificare. Nardella ha ribadito che potrebbe essere pronta in tre mesi: bisognerà vedere però anche quanto sarà incisiva.
Due progetti che potrebbero addirittura andare di pari passo: perché in realtà ancora non ci sono. Almeno dal punto di vista formale, per il momento a Campi si parla di un pre-accordo sull’acquisto di un terreno, ancora da concludere. Acquistata l’area la Fiorentina dovrebbe chiedere una variante. Ma sulla via di Campi c’è da volare. In tutti i sensi. Toscana Aeroporti ha già fatto valutazioni sull’impatto di uno stadio lungo la via degli atterraggi della futura pista parallela: incompatibile, ha sentenziato, pronta ad una guerra legale.
Ma anche la nuova pista è un progetto che, al di là delle dichiarazioni, è in stand by: in attesa di capire quando e come ripartirà il settore aeroportuale, c’è da rifare i conti sul business plan per il «nuovo» Vespucci. Solo la Regione si è mossa, con una variante al Piano del territorio (Pit) che andrà avanti nella prossima legislatura. L’Enac non ha fatto ripartire la procedura per la pista parallela, dopo la bocciatura del Consiglio di Stato. Chi arriverà prima? Se Campi vincerà la prima sfida di velocità, difficilmente però tutta l’operazione formalmente potrà partire prima della fine dell’anno. E così sono davanti
Confronti Per la nuova pista dopo la bocciatura del Consiglio di Stato ci vorrebbero almeno altri 5 anni, per Campi (forse) tempi più brevi
a noi alcuni mesi in cui la valutazione su Campo di Marte potrebbe prendere il volo (e pure la pista), se arriverà la nuova normativa a cui sta lavorando la deputata Pd Rosa Maria Di Giorgi e su cui conta Nardella (ma su cui il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha frenato). Il problema di Campo di Marte non è solo quello che si potrà fare o no al Franchi : le attività collegate (commerciali, ricettive, direzionali), cioè il volano economico del progetto nuovo stadio, sono compatibili e come in un’area così interna alla città di Firenze? Certo, valutazioni di sostenibilità andranno fatte anche su Campi, dal punto di vista ambientale, di traffico in una zona satura di centro commerciali. In questo caso, peraltro, la valutazione passerà da un accordo di copianificazione, con oltre al Comune di Campi, quello di Sesto, Firenze e ovviamente la Regione: lo stesso ente che ha fatto ripartire l’iter del progetto dell’aeroporto. Insomma, un bell’intreccio.Anche nel caso si vada avanti a Campo di Marte Palazzo Vecchio dovrebbe confrontarsi con la Regione (ma non con Campi) ma si aprirebbe un fronte con il ministero per i vincoli sul Franchi. Tutto questo però va fatto considerando che, prima che si arrivi al nuovo stadio, la Fiorentina dovrà ridiscutere con Palazzo Vecchio la concessione del Franchi, che scade a fine 2021. Ben prima di quando ci sarà il nuovo «Commisso stadium», visto che per realizzarlo ci vorrà almeno 4 anni.