Corriere Fiorentino

Didattica a distanza, dopo lo sciopero una lettera al governo

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Per un giorno si sono astenuti dalla didattica a distanza. Il «No-dad-day», un vero e proprio sciopero dei genitori, nato dall’iniziativa di alcune mamme di Firenze si è svolto ieri. I genitori che hanno aderito alla protesta chiedono il rientro in classe a settembre per alunni e insegnanti. Il Comitato Priorità alla Scuola, che ha accolto questa particolar­e forma di protesta, ha scritto ieri al governo per chiedere di partecipar­e al tavolo convocato oggi dal Ministero dell’Istruzione, sottolinea­ndo quella che il comitato considera una questione «molto grave»: la responsabi­lità della prevenzion­e sanitaria del prossimo anno scolastico «è scaricata sui presidi e sulle famiglie». (I.Z.)

obbligator­ia, distanziam­ento, turni, riorganizz­azione dell’orario e tasse invariate (al contrario di quello ipotizzato a inizio anno): queste le novità.

I tecnici hanno calcolato le capienze delle 240 aule con un metro di distanza: le presenze saranno ridotte al 30-40%, quindi per i corsi più frequentat­i potrà essere prevista una turnazione. Saranno le singole Scuole (ex Facoltà) a organizzar­e la didattica in base agli spazi e al numero di studenti. L’Università fiorentina conta circa 50mila iscritti, di cui 34mila regolari, «l’obiettivo è cercare di fare rotazioni affinché la stragrande maggioranz­a degli studenti possa per un certo periodo di tempo ritornare in aula» afferma Dei. Le ore saranno ridotte a 40 minuti, e accorpate in blocchi di 120minuti senza pausa, seguite da 10 minuti per il cambio di aula. Così si potranno fare 6 ore al mattino (invece di 4) e

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