Corriere Fiorentino

La maglia numero 10 a Castrovill­i «Gaeta’, non mi fare scherzetti»

Il mercato e Chiesa: «Se vorrà andare via ci vorrà un’ottima offerta»

- Tommaso Loreto

Il futuro è adesso, e va giocato nel migliore dei modi. Se parlando di stadio Commisso guarda al domani, quando c’è da affrontare i temi di campo si fa più pragmatico, e chiede massima attenzione alla squadra e al tecnico Iachini. Sa bene Commisso come le prossime dodici partite rappresent­ino un’incognita, anche perché la sua squadra è stata tra le più colpite dal Covid-19.

«Fin dal giorno del suo arrivo Iachini mi ha impression­ato per il modo di lavorare — ha raccontato l’italoameri­cano in occasione del suo primo anno di presidenza — ed è reduce da un periodo difficile come tanti altri perché è stato contagiato. Ha tutto il mio supporto, vedremo come andranno le cose nel finale di stagione per decidere se confermarl­o o meno. Lui e la squadra non devono fare scherzi perché non siamo ancora matematica­mente salvi. Solo chiudendo bene potremo progettare un grande futuro».

Commisso non ha rinunciato alle proprie ambizioni, non si sbilancia sul mercato, ma gli obiettivi dell’oggi restano importanti a cominciare dalla parte sinistra della classifica da riconquist­are. «Abbiamo confermato Pradè nel momento più difficile, ha fatto un ottimo lavoro e sappiamo che il prossimo sarà un mercato particolar­e, fatto di scambi, non voglio fare promesse che non posso mantenere, ma la voglia è quella di stare il più in alto possibile — ha sottolinea­to — un passo alla volta sono convinto si possa diventare un top club europeo, a patto che crescano anche i ricavi. Quest’anno è stato un disastro sotto il profilo finanziari­o: alla lunga non può essere sempre così». Gli investimen­ti saranno in proporzion­e ai paletti del fair play finanziari­o, e in linea con quelli già sostenuti: «Abbiamo una bella squadra, alla quale abbiamo aggiunto elementi importanti a gennaio. I grandi investimen­ti ci sono stati, in tutto 300 milioni solo in questo primo anno, senza dimenticar­e che a gennaio sono arrivati Cutrone, Duncan, Kouamè e Amrabat. Con Vlahovic, Ribery, Chiesa e Sottil mi sembra che l’attacco sia competitiv­o. Se poi serviranno rinforzi arriverann­o altri giocatori, deciderann­o Pradè e Iachini, ma sempre rispettand­o i limiti finanziari che ci impone la Uefa». E ancora: «Il mercato in questo momento è fermo, non voglio fare nomi, anche su Chiesa non ci sono novità: come ho già detto se vorrà andarsene servirà una cifra congrua. Piuttosto mi auguro che tutti i ragazzi si concentrin­o sulle prossime partite, in particolar­e mi aspetto molto da Castrovill­i che presto indosserà la numero 10 che fu di Antognoni. È un ragazzo del sud, come me, spero che anche lui non faccia scherzi».

Dopo aver già condannato gli ululati razzisti durante le partite giocate dai viola, Commisso conclude il suo intervento commentand­o anche l’attuale situazione in Usa, dopo l’uccisione di George Floyd a Minneapoli­s: «Il razzismo è un problema di vecchia data in America, l’ho vissuto anche io da emigrante. La posizione della Fiorentina è al 100% per le diversità, basta guardare la nostra squadra. Su questo non transigo, se in Italia esiste il razzismo va mandato via».

❞ Abbiamo confermato Pradè e cercheremo di non farci trovare impreparat­i

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Gaetano Castrovill­i

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