La maglia numero 10 a Castrovilli «Gaeta’, non mi fare scherzetti»
Il mercato e Chiesa: «Se vorrà andare via ci vorrà un’ottima offerta»
Il futuro è adesso, e va giocato nel migliore dei modi. Se parlando di stadio Commisso guarda al domani, quando c’è da affrontare i temi di campo si fa più pragmatico, e chiede massima attenzione alla squadra e al tecnico Iachini. Sa bene Commisso come le prossime dodici partite rappresentino un’incognita, anche perché la sua squadra è stata tra le più colpite dal Covid-19.
«Fin dal giorno del suo arrivo Iachini mi ha impressionato per il modo di lavorare — ha raccontato l’italoamericano in occasione del suo primo anno di presidenza — ed è reduce da un periodo difficile come tanti altri perché è stato contagiato. Ha tutto il mio supporto, vedremo come andranno le cose nel finale di stagione per decidere se confermarlo o meno. Lui e la squadra non devono fare scherzi perché non siamo ancora matematicamente salvi. Solo chiudendo bene potremo progettare un grande futuro».
Commisso non ha rinunciato alle proprie ambizioni, non si sbilancia sul mercato, ma gli obiettivi dell’oggi restano importanti a cominciare dalla parte sinistra della classifica da riconquistare. «Abbiamo confermato Pradè nel momento più difficile, ha fatto un ottimo lavoro e sappiamo che il prossimo sarà un mercato particolare, fatto di scambi, non voglio fare promesse che non posso mantenere, ma la voglia è quella di stare il più in alto possibile — ha sottolineato — un passo alla volta sono convinto si possa diventare un top club europeo, a patto che crescano anche i ricavi. Quest’anno è stato un disastro sotto il profilo finanziario: alla lunga non può essere sempre così». Gli investimenti saranno in proporzione ai paletti del fair play finanziario, e in linea con quelli già sostenuti: «Abbiamo una bella squadra, alla quale abbiamo aggiunto elementi importanti a gennaio. I grandi investimenti ci sono stati, in tutto 300 milioni solo in questo primo anno, senza dimenticare che a gennaio sono arrivati Cutrone, Duncan, Kouamè e Amrabat. Con Vlahovic, Ribery, Chiesa e Sottil mi sembra che l’attacco sia competitivo. Se poi serviranno rinforzi arriveranno altri giocatori, decideranno Pradè e Iachini, ma sempre rispettando i limiti finanziari che ci impone la Uefa». E ancora: «Il mercato in questo momento è fermo, non voglio fare nomi, anche su Chiesa non ci sono novità: come ho già detto se vorrà andarsene servirà una cifra congrua. Piuttosto mi auguro che tutti i ragazzi si concentrino sulle prossime partite, in particolare mi aspetto molto da Castrovilli che presto indosserà la numero 10 che fu di Antognoni. È un ragazzo del sud, come me, spero che anche lui non faccia scherzi».
Dopo aver già condannato gli ululati razzisti durante le partite giocate dai viola, Commisso conclude il suo intervento commentando anche l’attuale situazione in Usa, dopo l’uccisione di George Floyd a Minneapolis: «Il razzismo è un problema di vecchia data in America, l’ho vissuto anche io da emigrante. La posizione della Fiorentina è al 100% per le diversità, basta guardare la nostra squadra. Su questo non transigo, se in Italia esiste il razzismo va mandato via».
❞ Abbiamo confermato Pradè e cercheremo di non farci trovare impreparati