Campi dice addio a Stella Il sindaco: «Perdonaci, non ti abbiamo protetto»
Ora ha un nome e un cognome la neonata abbandonata in una borsa accanto all’ingresso della farmacia dell’Indicatore a Campi Bisenzio il 19 novembre dello scorso anno, e morta probabilmente a causa di ipotermia. Il sindaco Emiliano Fossi e l’assessore Riccardo Nucciotti hanno voluto chiamarla Stella Della Notte, e ieri mattina, insieme a don Marco Fagotti, parroco della pieve di Santo Stefano, le hanno dato una degna sepoltura nel cimitero di Campi, dove c’è il «Giardino dei Bambini».
Insieme all’amministrazione comunale, tante le persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto «a quella povera anima di Dio». Tra loro anche la direttrice della farmacia Antonella Greco, che in quella fredda mattina, poco vicino un raccoglitore di medicine, trovarono quella borsa con all’interno Stella, ancora con il cordone ombelicale attaccato. «Il 19 novembre sembra così lontano e invece è vicinissimo — ha detto la Greco prima di depositare sulla piccola tomba, insieme alle sue collaboratrici, un grande mazzo di fiori bianchi — Oggi abbiamo rivissuto il dramma di quella giornata che ha marchiato le nostre menti. Ci siamo chiesti dove avessimo sbagliato e se sarebbe potuta andare diversamente. Forse quella mamma, quei genitori, li abbiamo anche visti, forse ci hanno chiesto un consiglio, ma purtroppo non siamo riusciti a capire». E poi rivolgendosi alla madre della neonata, tutt’ora sconosciuta, la farmacista ha aggiunto: «Spero che tu riesca a trovare pace, per noi sarà difficile perché quel ricordo non si può cancellare».
Delle spese per la sepoltura e per la lapide se n’è fatto carico il Comune di Campi, che fin dal primo momento ha adottato Stella Della Notte. «Era novembre — ha detto il sindaco Emiliano Fossi, particolarmente commosso — e penso che ognuno di noi ricordi dove era nel momento in cui ricevette la terribile notizia del ritrovamento. Una scena, quella dell’abbandono della piccola Stella, che ci ha riportati indietro nel tempo di decenni. Mi sono chiesto, da uomo delle istituzioni se abbiamo fatto tutto il possibile per prevenire episodi del genere. Me lo chiedo anche oggi così come dico che tutti dobbiamo riflettere di più. Perdonaci Stella se non siamo riusciti a proteggerti».
Sulla tomba della neonata, tante rose bianche e tante lacrime. Chi ha lasciato morire quella figlia appena partorita, non solo non sapeva che sarebbe stato possibile farla nascere in ospedale in incognito (in Toscana c’è un progetto chiamato Mamma Segreta) e poi decidere se darla in adozione, ma che proprio a Firenze ci sono due «culle termiche» dove, come per l’antica «ruota degli esposti» dell’istituto degli Innocenti, è possibile abbandonare in sicurezza il neonato.