Corriere Fiorentino

Il buongiorno all’alba di Ribery, dai campini

Il campione francese e gli allenament­i alle 6.50 del mattino, in un centro sportivo deserto

- Matteo Magrini

Il mattino, per FR7 ha l’oro in bocca. E così, mentre i compagni dormono, lui si sveglia. E prima che sorga il sole è già attivo. Sui social, ma non solo.

E quanto successo ieri non è che l’ennesima dimostrazi­one di quale sia la mentalità con la quale il fuoriclass­e francese si è calato nell’avventura in viola. È stato lui stesso, a raccontarl­o, attraverso il proprio profilo Instagram. Nelle storie infatti, ha pubblicato la cronaca della sua mattinata: alle 6.12 colazione salata, alle 6.24 partenza dalla sua villa sulle colline di Bagno a Ripoli, alle 6.37 caffè al volo al bar di fiducia per esser pronto, alle 6.53 (orario accompagna­to dalla scritta «buongiorno», con tanto di cuore viola) ad allenarsi.

Traduzione: Franck ha iniziato a lavorare con oltre due ore di anticipo rispetto alla tabella di marcia stilata da Beppe Iachini e dal suo staff. Quando si dice non vedere l’ora di tornare a giocare. Ecco. Questo concetto, l’ex Bayern, lo ha tradotto in fatti. Durante la lunga quarantena (allenandos­i a casa due volte al giorno) e in queste settimane di avviciname­nto al campionato. «È quello che ha più voglia di tutti», ha detto di real cente Pradè. «Ci dà una carica incredibil­e», ha aggiunto Milenkovic. È questo, il valore aggiunto di Franck. Rivelatosi in tutta la sua ossessione per il calcio in questo primo anno fiorentino. Il francese infatti, suo arrivo in Italia, non era accompagna­to da questa fama. Qualcuno però, era ben consapevol­e di chi si stesse mettendo in casa. Quel qualcuno, era Daniele Pradè. Sapeva, il diesse, che tipo di profession­ista fosse il francese. Gliel’aveva raccontato Luca Toni, e ne aveva avuto conferma nei colloqui avuti con Franck in sede di trattativa.

E poi le parole dei compagni, degli allenatori (Montella prima, e Iachini poi), passando per il racconto di Joe Barone. «Quando siamo tornati a Firenze dopo la sconfitta col Genoa (era la seconda giornata di campionato) erano le quattro del mattino, e Franck si è fatto aprire il centro sportivo per allenarsi». Ecco perché quanto avvenuto ieri stupisce, ma fino a un certo punto. L’obiettivo, è chiaro: esser pronto, e titolare, lunedì 22 quando, al Franchi, si presenterà il Brescia: 205 giorni dopo quel maledetto infortunio col Lecce. Da novembre, a giugno. Nel mezzo, una caviglia saltata, una pandemia mondiale, una valanga di incognite. Con una certezza: FR7 c’è.

Magari, in una nuova veste. In questi giorni infatti, mister Iachini sta pensando di proporlo da trequartis­ta. Ispiratore di Chiesa e Vlahovic. Sono i suoi «fratelli minori», e muore dalla voglia di aiutarli a diventare grandi. Certo, è presto per immaginare una formazione anti Brescia. Ma statene certi. Ribery ci sarà, ed è pronto a tutto (anche a svegliarsi all’alba) pur di recuperare il tempo perso.

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Franck Ribery durante gli allenament­i al centro sportivo

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