Naomi Berrill e il nuovo album che presenterà il 15 e 18 giugno alla Sala Vanni: «Ispirata dal parco»
Ore 7.30 «Dentro la notizia» a cura di Gaetano D’Arienzo, ospita l’assessore alla sicurezza di Firenze Federico Gianassi, Pasquale Naccari del Movimento Ristoratori Toscana e Ubaldo Bocci, capogruppo del centro destra. Replica alle 12
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Ore 21
I casi Chiesa e Castrovilli sono al centro del dibattito sportivo ne «Il Salotto dello Sport».
Dalla sua casa di Firenze, nel rione dell’Isolotto, la violoncellista e cantautrice Naomi Berrill vede tutti i giorni il Parco delle Cascine; e quella bellezza, ci racconta, quel lento passaggio naturale da una stagione all’altra ha imparato ancor di più ad apprezzarli nelle giornate sospese del lockdown.
Ed è proprio la natura del parco fiorentino, con i suoi alberi e le sue piante, a rivivere nelle immagini sonore di Silent Woods, cinque canzoni originali che costituiscono la prima delle tre raccolte contenute in Suite Dreams, il nuovo cd di Naomi Berrill. Un incanto di atmosfere delicate e soffuse che ora si potranno anche ascoltare dal vivo: Naomi Berrill e le musiche di Suite Dreams daranno infatti il via (lunedì 15 giugno, ore 21.15) alla ripresa dei concerti di Musicus Concentus e Music Pool, in una Sala Vanni riadattata nel rispetto delle norme anti-covid. La serata nella Sala di piazza del Carmine è già sold out, ma verrà replicata il 18 giugno. Realizzato per Warner Classics in collaborazione con Casa Musicale Sonzogno, Suite Dreams fa ascoltare la versatile musicista che suona il violoncello, la chitarra e la concertina, una sorta di piccola fisarmonica della tradizione popolare; e che canta, con la sua voce deliziosa e argentina.
«Questo cd è il risultato e il documento di una serie di percorsi didattico-musicali presentati nelle scuole italiane e irlandesi», spiega la Berrill, nata a Galway ma che da anni vive a Firenze, «e che sono stati incentrati sul tema della migrazione: intesa non solo come movimento in massa di persone o di animali da una terra all’altra, ma di melodie e ritmi che passano da un genere musicale all’altro, dal mondo barocco al folk e al jazz». Identità che si snaturano, che rinascono in contesti nuovi e diversi: «perché cambiare, dice, vuol dire crescere. E il movimento è nella natura dell’uomo, che sempre ricerca una condizione migliore». Tre Suites, che lei ama definire «tre piccoli mondi». E se Silent Woods è dunque un inno alla natura, con parole ispirate anche dal poeta romantico Percy Shelley («ho scoperto che duecento anni fa scrisse una sua poesia proprio mentre passeggiava
❞ Nel mio lavoro un inno alla natura ma anche il tema della migrazione e il mondo dell’infanzia con il canto e il violoncello che danno voce alla gioia dei bambini mentre giocano all’aperto Gioia che abbiamo provato tutti noi ad uscire dall’isolamento
alle Cascine»),
Dance Suite, la seconda raccolta, propone un interscambio continuo fra la musica della tradizione popolare e le forme più classiche: «Ho anche usato una melodia di una Suite per violoncello solo di Bach, frammentandola, come base di un pezzo nuovo in stile folk».
C’è infine il mondo dell’infanzia, ispirato dagli incantevoli disegni dell’illustratrice inglese Cicely Mary Barker, e che vive soprattutto nella conclusiva Playground suite: sono cinque canzoni con temi tratti dalla tradizione ungherese, italiana, irlandese e indiana, giochi affidati a trine di ritmi e al tipico andamento ripetitivo delle melodie per bambini; e giochi di parole, perché, ad esempio, il titolo
Swing indica allo stesso tempo l’altalena e il tipico ritmo degli anni Venti. In
Playground, il canto e il violoncello si uniscono per dar voce alla «gioia dei bambini che giocano all’aperto», dice la Berrill, «un po’ come quella che abbiamo provato noi ad uscire dall’isolamento».