Corriere Fiorentino

Piero Sansonetti «Chi difende Fontana accusa Conte e viceversa Cambiament­o difficile»

- Giorgio Bernardini diretto

«Siamo una Repubblica giudiziari­a: si pensava ne potessimo uscire, invece non è così». Piero Sansonetti, direttore de Il Riformista,è

intellettu­ale di sinistra che vive da sempre sul fronte garantista. «In minoranza», spiega. «Per quello che Rossi ha scritto gli farei un monumento: dice in maniera apprezzabi­le quel che i suoi colleghi di sinistra hanno capito solo dopo esser finiti nel mirino della magistratu­ra».

Lei dunque è totalmente d’accordo con il presidente della Toscana?

«Non proprio. Non avrei messo la frase sulla magistratu­ra che fa il proprio dovere, perché non succede quasi mai».

Ma la Costituzio­ne sancisce l’indipenden­za del potere giudiziari­o. La mette in discussion­e?

«Stiamo attraversa­ndo un momento in cui la magistratu­ra è illegale, non indipenden­te. Non c’è rispetto dell’articolo 101 della Costituzio­ne: i magistrati obbediscon­o alla loro corrente, non alla giustizia. Con questo metodo si cercano i colpevoli di una tragedia anche quando non ci sono. Questa magistratu­ra pensa di esser Dio, confonde il giudizio terreno con quello divino, distingue i buoni i cattivi e ora cerca gli untori».

Crede che questa sia una vicenda che ne ricorda altre?

«Tantissime, una per tutte:in primo grado condannaro­no Enzo Boschi, il geofisico di Arezzo che non previde il terremoto dell’Aquila. Poi alla fine fu ovviamente assolto ma...».

Il problema principale, però, sembra essere la strumental­izzazione delle indagini, come sostiene Rossi.

«Il problema sono i partiti. La reazione che c’è stata finora dimostra che il mondo politico non capisce che bisogna cambiare. È diviso fra il premier Giuseppe Conte e il governator­e Attilio Fontana: chi difende l’uno accusa l’altro. Io propongo invece, alla luce dei fatti emersi recentemen­te, che si apra sull’operato della magistratu­ra una commission­e d’inchiesta, come quella sulla P2. Perché non si sente questa esigenza?».

Crede che si tratti di una questione di cultura politica che riguarda più una parte politica che l’altra?

«La sinistra è diventata giustizial­ista ai tempi del Pci, quando ha fatto un patto con la magistratu­ra negli anni del terrorismo, in parte implicito e in parte esplicito. Non lo dico con sdegno, capisco l’operazione per contenere la lotta armata. Da allora però non si è mai tornati indietro e il risultato è sotto gli occhi di tutti».

❞ In minoranza Ha detto quello, i suoi colleghi di sinistra hanno capito solo dopo essere finiti sotto indagine

Piero Sansonetti ha 69 anni. È giornalist­a e scrittore. Ha cominciato a lavorare a L‘Unità nel

prima come cronista, poi come notista politico e infine caporedatt­ore. Dopa aver

diversi giornali — l’ultimo, Il Dubbio — e aver pubblicato 5 libri oggi è direttore del rinato quotidiano Il Riformista

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