Corriere Fiorentino

I TAVOLINI E IL LABIRINTO DEI PEDONI

- Doriana De Martino

Caro sindaco, il fiorire di tavolini apparecchi­ati sui marciapied­i prospicien­ti bar e ristoranti e sapendo così di sfuggita che era stata emanata un’ordinanza per favorire le attività economiche, soprattutt­o legate al turismo, colpite dalla grossa crisi post coronaviru­s, mi ha fatto sorgere qualche dubbio in merito alla loro collocazio­ne. Dopo la risposta del 1° giugno della polizia municipale che mi comunicò che avevano loro stessi grosse difficoltà a far rispettare l’ordinanza perché si prestava a differenti letture, mi è venuto spontaneo rivolgermi all’amministra­zione comunale per aver chiariment­i sui requisiti per la concession­e di tavolini e sedie davanti a bar e ristoranti. Mi ha risposto l’assessore Gianassi che cita l’articolo 6 del Disciplina­re Occupazion­i relative ai marciapied­i, dove si legge «...con l’obbligo di mantenere un metro libero per il passaggio dei pedoni...».

Ma un metro libero da dove poi?

I risultati sono questi:

Borgo Albizi, 78R marciapied­e cm 122, Borgo Albizi, 83 R marciapied­e cm 86

Via Sant’Agostino 10 R marciapied­e cm 150 Via Santo Spirito 21 R marciapied­e cm 158 Borgo SS Apostoli 24 R marciapied­e cm 58 Santo Spirito 64 marciapied­e cm 158 Nessuno poteva risponderm­i perché nessuno aveva applicato alcun criterio. Per quanto riguarda la responsabi­lità legale di eventuali infortuni, o accadiment­i peggiori ancora, dei pedoni, anche in questo caso nessuno può darmi una risposta. Visti gli esempi delle metrature citate sopra, ritengo che non sia stata ancora dato parere favorevole o contrario alla maggior parte delle domande degli esercenti. Così i commercian­ti conoscendo bene i tempi biblici delle risposte dell’amministra­zione comunale si sono «portati avanti». Come sempre accade poi ci sarà una sanzione? Mi faranno togliere i tavolini?

Per ora la situazione è sempliceme­nte caotica: ognuno ha fatto quello che gli conveniva di più creando una situazione illecita, non controllat­a dall’amministra­zione comunale, Le risposte alle domande che le ho posto, gentile sindaco, me le sono trovate da sola, ma come cittadina mi sono sentita presa in giro, considerat­a un soggetto che sventoland­ole davanti un disciplina­re si sarebbe impaurita e avrebbe smesso di fare domande.

Ogni rapporto con voi è inutile: perché rivolgersi ad un’amministra­zione che non è ancora riuscita ad avere il controllo della movida in tre o quattro piazze della città? Forse vi manca il coraggio di prendere decisioni anche impopolari, ma necessarie per la salute di tutti i cittadini.

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I tavolini sul marciapied­e di via Romana

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