I TAVOLINI E IL LABIRINTO DEI PEDONI
Caro sindaco, il fiorire di tavolini apparecchiati sui marciapiedi prospicienti bar e ristoranti e sapendo così di sfuggita che era stata emanata un’ordinanza per favorire le attività economiche, soprattutto legate al turismo, colpite dalla grossa crisi post coronavirus, mi ha fatto sorgere qualche dubbio in merito alla loro collocazione. Dopo la risposta del 1° giugno della polizia municipale che mi comunicò che avevano loro stessi grosse difficoltà a far rispettare l’ordinanza perché si prestava a differenti letture, mi è venuto spontaneo rivolgermi all’amministrazione comunale per aver chiarimenti sui requisiti per la concessione di tavolini e sedie davanti a bar e ristoranti. Mi ha risposto l’assessore Gianassi che cita l’articolo 6 del Disciplinare Occupazioni relative ai marciapiedi, dove si legge «...con l’obbligo di mantenere un metro libero per il passaggio dei pedoni...».
Ma un metro libero da dove poi?
I risultati sono questi:
Borgo Albizi, 78R marciapiede cm 122, Borgo Albizi, 83 R marciapiede cm 86
Via Sant’Agostino 10 R marciapiede cm 150 Via Santo Spirito 21 R marciapiede cm 158 Borgo SS Apostoli 24 R marciapiede cm 58 Santo Spirito 64 marciapiede cm 158 Nessuno poteva rispondermi perché nessuno aveva applicato alcun criterio. Per quanto riguarda la responsabilità legale di eventuali infortuni, o accadimenti peggiori ancora, dei pedoni, anche in questo caso nessuno può darmi una risposta. Visti gli esempi delle metrature citate sopra, ritengo che non sia stata ancora dato parere favorevole o contrario alla maggior parte delle domande degli esercenti. Così i commercianti conoscendo bene i tempi biblici delle risposte dell’amministrazione comunale si sono «portati avanti». Come sempre accade poi ci sarà una sanzione? Mi faranno togliere i tavolini?
Per ora la situazione è semplicemente caotica: ognuno ha fatto quello che gli conveniva di più creando una situazione illecita, non controllata dall’amministrazione comunale, Le risposte alle domande che le ho posto, gentile sindaco, me le sono trovate da sola, ma come cittadina mi sono sentita presa in giro, considerata un soggetto che sventolandole davanti un disciplinare si sarebbe impaurita e avrebbe smesso di fare domande.
Ogni rapporto con voi è inutile: perché rivolgersi ad un’amministrazione che non è ancora riuscita ad avere il controllo della movida in tre o quattro piazze della città? Forse vi manca il coraggio di prendere decisioni anche impopolari, ma necessarie per la salute di tutti i cittadini.