Biffoni: «Vergogna, hanno sfruttato un’emergenza»
«Una vicenda vergognosa». Il sindaco di Prato Matteo Biffoni censura il comportamento degli indagati che hanno prodotto mascherine sfruttando i lavoratori: «È uno dei reati più odiosi — approfondisce il sindaco —, il tutto per una produzione in questo momento strategica. Le forniture in più erano pagate con soldi pubblici». Biffoni ha voluto tuttavia cogliere ed evidenziare la reazione della città: «L’illegalità va sempre combattuta con forza e anche in questa vicenda Prato ha dimostrato di avere alta l’attenzione e i giusti anticorpi. Il segnale di reazione è forte e univoco: dalla Guardia di Finanza alla Procura al Dipartimento di prevenzione della Asl, tutti hanno dimostrato massima attenzione nel bloccare questo sistema illegale che deve essere estirpato dal nostro territorio».
L’eco dell’inchiesta arriva in Consiglio Regionale, dove il presidente del gruppo Fdi Paolo Marcheschi denuncia: «Sei settimane fa avevo dichiarato che le procedure delle assegnazioni non erano trasparenti. Estar e Enrico Rossi farebbero bene a chiarire come sono state selezionate perché in questa vicenda bisogna capire chi è il truffato e chi è il truffatore». Jacopo Alberti della La Lega chiede a Rossi di intervenire in Consiglio: «È mancato il controllo, ancora una volta, da parte dei vertici di Estar, come accaduto con i 7 milioni pagati per 200 ventilatori polmonari mai arrivati. Ed è altrettanto evidente che tutta l’operazione mascherine gratis è una grande bufala di Rossi. Al prossimo consiglio regionale, il governatore dovrebbe venire di persona a rispondere delle gravi mancanze oppure venga a dirci che si dimette».
Il centrodestra Forza Italia: procedure di gara non trasparenti La Lega: Rossi risponda o si dimetta