Ll nuovo acquisto Kouamé
Il ritorno Arrivato a gennaio infortunato, da martedì l’attaccante ivoriano sarà in gruppo Un rinforzo inaspettato per Iachini che potrà contare sui suoi gol nel finale di campionato
Tra i due litiganti si sa, molto spesso, il terzo gode. E così, mentre tutti parlano di Dusan Vlahovic e Patrick Cutrone, e del loro eterno ballottaggio, c’è un ragazzo che lavora in silenzio. Quasi dimenticato eppure, soprattutto in prospettiva, vero e proprio jolly da calare sul tavolo del campionato. Quel ragazzo, è Christian Kouamé. Uno che, nel poco tempo avuto a disposizione, ha lasciato intravedere potenzialità da numero uno. Basta dare un occhio ai numeri. E a quelli di questa (disgraziata) stagione in particolare.
Undici presenze, condite da cinque gol e tre assist. Lo sa bene la Fiorentina che, il primo settembre scorso fu colpita, e affondata, dai colpi di Christian. Fu in quell’occasione che Rocco Commisso se ne innamorò. Tanto da lasciarsi convincere, a gennaio, a spendere (circa) 11 milioni di euro (tra prestito e obbligo di riscatto) per un giocatore infortunato. Già. Perché il volo di Kouamé si interruppe un paio di mesi più tardi, durante una partita con la sua Nazionale. Un brutto infortunio (rottura del crociato) che ne ha arrestato la crescita, certo, ma che gli ha pure permesso di arrivare a Firenze. Senza quello stop infatti, ormai la vicenda è nota, l’ivoriano sarebbe finito in Premier. Era tutto pronto: 25 milioni, e trasferimento al Crystal Palace.
«È stato un segno del destino», ha detto Christian, «vuol dire che Dio ha voluto che venissi a giocare alla Fiorentina». Una frase importante perché lui, con la religione, ha un rapporto profondo. Una fede forte, che lo ha accompagnato lungo il percorso che, pian piano, lo riporterà in campo. Con una parola d’ordine: pazienza.
A differenza di Ribery infatti, l’ex Genoa non sarà pronto per la ripresa del campionato. Nessun allarme, sia chiaro. Anzi. Se fino ad oggi infatti Kouamé ha potuto allenarsi soltanto a parte, da martedì prossimo tornerà in gruppo. Con la speranza di bruciare un po’ le tappe rispetto alla tabella di marcia che, ad oggi, prevede di rivederlo in campo non prima delle ultime quattro, cinque partite. Di certo, lui, si metterà in pari molto velocemente.
«Il calcio per me è gioia, e non vedo l’ora di tornare a giocare», disse una ventina di giorni fa al Corriere Fiorentino. Perché lui ride, sempre. Anche in faccia ai razzisti. «Si affrontano, e si battono, con il sorriso», ha spiegato lui stesso. Ride, ma fa tremendamente sul serio. E mentre Vlahovic e Cutrone si sfidano, mentre impazzano voci su Ibra e Belotti, Kouamé accelera. E in società, puntano (fortissimo) su di lui. Chissà. Magari, per (ri)proporlo in tandem con Krzysztof Piantek con il quale, al Genoa, fece sfracelli. Un’idea, per il momento. Forse qualcosa in più. Intanto, nella lunga corsa verso la maglia da centravanti principe della Fiorentina, lui si è portato avanti. Ha scelto la 9, e non la mollerà per niente al mondo.