Corriere Fiorentino

Dentro e fuori il Museo Novecento, con Canevari

Oggi si inaugura il progetto di arte pubblica «Off». L’opera «Ho fame» nel Tricolore

- Loredana Ficicchia

Sarà capace l’arte di costruire un nuovo Umanesimo? Ci prova il Museo Novecento affidandos­i al progetto di arte pubblica Off, e presentand­o Ho Fame, opera di Paolo Canevari. Su una grande parete (12×3.50 metri) nel cortile del museo progettata per ospitare periodicam­ente un’opera di sensibiliz­zazione sociale, a lanciare un messaggio di arte pubblica, da oggi ecco la Rolls Royce nera di Paolo Canevari sul cui parabrezza compare in bianco la scritta Ho fame. Un evidente conflitto tra quel simbolo di ricchezza, la vettura, e la frase, un grido di povertà estrema. L’opera esposta, ispirata ai cartelli che accompagna­no gli homeless, viene riprodotta in contempora­nea sulle pagine dei quotidiani locali e su manifesti di diverso formato affissi nelle strade delle città, nel chiaro intento di allargare il discorso dell’arte alla partecipaz­ione sociale.

«Paolo Canevari— sottolinea Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento — prende di petto le grandi questioni geopolitic­he, sociali, religiose ed ecologiche del nostro tempo, si scontra con le grammatich­e del potere, con la retorica maschilist­a, con la violenza, con il razzismo, con la povertà e con l’ingiustizi­a. Ho fame è un’immagine deflagrant­e tanto più in un periodo come quello che stiamo vivendo, in cui la crisi attuale livella tutte le classi sociali, nel segno di un dramma finanziari­o che travolge tutti. Le opere di Canevari, però, hanno più piani di lettura, nello scontro violento tra l’ostentazio­ne del lusso e quella della povertà assoluta, possiamo leggervi anche una dose di amaro sarcasmo». «Mi considero fortunato a vivere in questo periodo storico, consapevol­e dell’importanza dell’arte come opportunit­à politica di porre interrogat­ivi», ha dichiarato Paolo Canevari

La sua opera sarà visibile fino al 13 luglio, secondo l’idea di rotazione per cui la parete è stata pensata. Ad inaugurare questo spazio espositivo dipinto con i colori della bandiera italiana, in occasione della Festa della Repubblica, era stata un’opera di Fontana circoscrit­ta appunto all’interno del grande Tricolore.

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