Palazzo viola
Barone candidato in Lega: «Alla Serie A servono riforme»
Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, ha ufficializzato ieri la sua candidatura al ruolo di consigliere della Lega di Serie A. «Mi piacerebbe molto, vorrei mettere a disposizione la mia esperienza americana — ha confessato a Radio Rai — ho parlato con tutti i presidenti, ho dato la mia disponibilità. Ho entusiasmo e voglia, credo nel calcio italiano: maschile femminile, Serie A, B, C e dilettanti». Ancora è presto per scoprire quali sono i programmi che Joe Barone vuole portare avanti, ma le prime indicazioni sono chiare e riguardano lo sviluppo soprattutto dei club del livello della Fiorentina che sono dietro le grandi. Una traccia può essere individuata nello mondo americano. «Si deve lavorare sui diritti televisivi, centri sportivi, nuovi mercati, social media: tutto aiuta a crescere. Il calcio italiano dagli anni ’90 fino al 2010 era conosciuto a livello mondiale. Poi i diritti tv in Inghilterra hanno permesso loro di acquistare grandi giocatori», ha aggiunto il dirigente viola. Resta centrale il tema del ruolo
❞ Gli esponenti del Carroccio Abbiamo fatto un sopralluogo al Franchi, non sappiamo se voteremo l’emendamento Di Giorgi sugli stadi, forse proporremo un nostro testo sul modello delle leggi per Italia ‘90
della Lega, in netta minoranza al tavolo del consiglio federale. «Oggi la Lega ha i numeri e i poteri che ha, se vorremo portare cambiamenti dobbiamo fare qualcosa».
Alcuni mesi fa Commisso aveva caldeggiato l’apertura di un ufficio della Lega a New York, ma non è mai stato aperto. Allo stesso tempo Barone ha riconosciuto il lavoro fatto da Paolo Dal Pino, presidente dell’associazione e da Gabriele Gravina, numero uno della Figc. In questo primo anno di gestione Commisso sono nati buoni rapporti, certificati nel giorno dell’anniversario dell’arrivo di Rocco: i due presidenti gli hanno mandato un video di auguri. Barone poi si è soffermato anche sul mercato, «per fortuna con Pradè ci siamo mossi in anticipo con acquisti importanti a gennaio». Sulla ripresa del campionato: «Tornare a giocare significa voler finire la stagione e quindi mi auguro che tutto fili liscio, ma ci vorrà la massima attenzione». Barone in realtà aveva parlato anche prima, al Franchi, rispondendo ai cronisti. «La proposta del Ridolfi? Sono cose di cui la Fiorentina non è al corrente, non so chi butti fuori queste notizie. Stiamo aspettando il decreto tenendo conto dell’opzione che abbiamo a Campi». Il dg viola ha parlato mentre al Franchi era in corso un sopralluogo della Lega, non di calcio ma quella di Salvini. Un modo per dimostrare vicinanza alla Fiorentina, criticare «le lungaggini di Nardella», parlare del «dramma delle condizioni dell’impianto» e ribadire che occorre trovare un modo per ristrutturarlo. Voteranno a favore dell’emendamento di Rosa Maria Di Giorgi (Pd) per semplificare gli interventi sugli stadi monumentali? Il deputato Guglielmo Picchi prima lo vuole approfondire «ma potremmo noi presentarne uno che ricalchi la legge per gli stadi dei Mondiali 90», per una «vera semplificazione». Nell’attesa, Barone ribadisce: «Campi? È una cosa reale. Vogliamo arrivare ad una decisione il più presto possibile, vediamo chi ci arriva prima».