Corriere Fiorentino

Costarella, bufera sui tavolini L’ex sindaco: i soliti bottegai

Polemiche per il dehors. L’assessore: chiediamo comprensio­ne

- Aldo Tani

I tavolini alla Costarella? No grazie. Non tutti a Siena hanno apprezzato la scelta di posizionar­e delle pedane fuori nella via più suggestiva verso piazza del Campo. Il disappunto è corso veloce sui social network, alimentato anche da una protesta analoga sui posti esterni davanti alla Loggia della Mercanzia, e in breve si è trasformat­o in diatriba politica guidata dall’ex sindaco Bruno Valentini: «Capisco la necessità di dare risposte, ma anche nell’emergenza ci sono dei limiti che non si possono superare. Mettere dei tavoli in uno scorcio unico di Siena, con affaccio su piazza del Campo, non può essere giustifica­to da alcuna urgenza».

Il consiglier­e del Pd poi ha alzato il tiro, attaccando i provvedime­nti presi dalla giunta De Mossi: «La verità è che quanto fatto è soltanto il prosieguo della strada intrapresa prima della pandemia. Questi sono bottegai e adesso non fanno altro che continuare il processo di commercial­izzazione della città». La «commercial­izzazione», per dirla come l’ex primo cittadino, in questo caso nasce però dall’esigenza di offrire un aiuto alle attività economiche nella fase di ripartenza. Qualche settimana fa l’amministra­zione comunale, come in altre città italiane, ha emanato un’ordinanza per consentire a bar e ristoranti di occupare il suolo pubblico adiacente ai loro esercizi. Con i posti contingent­ati per via del distanziam­ento obbligator­io, molti locali del centro storico, spesso ubicati in spazi stretti e con pochi posti interni, avrebbero fatto fatica a tirare avanti. E l’assist della giunta ha dato loro un’occasione per aggirare regolarmen­te l’ostacolo.

Alcune vie, come Camollia o Pantaneto, sono state completame­nte o quasi chiuse al traffico dopo un certo orario, trasforman­dole di fatto in ristoranti diffusi a cielo aperto.

Altre zone meno centrali sono passate sottotracc­ia senza troppe discussion­i, pur presentand­o delle situazioni poco consone dal punto di vista paesaggist­ico. Sui tre tavolini della Costarella non c’è stata un simile indulgenza e la novità è stata presa di mira. Cosa che per esempio non è accaduta per le postazioni sistemate a pochi metri dalla Torre del Mangia: un inedito per piazza del Campo.

Il dibattito ha sorpreso Alberto Tirelli, assessore al Turismo, deciso però a stemperare la polemica: «È una soluzione temporanea, che resterà in vigore solo per l’emergenza. Crediamo che sia utile a dare possibilit­à di manovra ai nostri esercenti. È un momento difficile per tutti, perciò chiediamo solo un po’ di comprensio­ne e magari una mano dai cittadini per uscirne tutti insieme». Anche con un caffè alla Costarella.

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I tre tavolini sulla Costarella

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