Donati lascia anche Renzi «Mi candido a sindaco»
«Ho deciso — pausa — di candidarmi a sindaco — pausa — della nostra città». La suspence utilizzata nel video messaggio comparso su Facebook è giustificata, dato che la discesa in campo di Marco Donati — prima parlamentare Pd, renzianissimo, poi sconfitto alle elezioni del 2018 da Maurizio D’Ettore di Forza Italia, infine passato a Italia Viva lo scorso ottobre — è un gesto inatteso che complica ulteriormente il quadro frastagliato della battaglia per le Comunali di Arezzo. Donati compie l’evoluzione finale: lascia Italia Viva (dove aveva seguito Matteo Renzi e Maria Elena Boschi) e crea una propria lista civica per affrontare la battaglia elettorale, svincolato da ogni logica partitica. «Negli anni in cui ho manifestato appartenenza a progetti politici ho sempre ascoltato la gente, ho sempre portato avanti un rapporto puro con le persone — spiega oggi Donati — ma tutti quelli che mi hanno chiesto di candidarmi lo hanno fatto pensando che i partiti potessero ingabbiare le idee che abbiamo per la città, che si fondano soprattutto sviluppo economico e coesione». Con la sua mossa Donati, che ha fatto anche l’assessore nell’ultima giunta comunale di centrosinistra prima della vittoria di Alessandro Ghinelli del centrodestra, rischia di indebolire l’area politica da cui proviene: la coalizione di centrosinistra, che ha come candidato Luciano Ralli, è sostenuta tra l’altro anche dal suo ultimo partito di provenienza, Italia Viva. Ma questa non è una preoccupazione del neocandidato, che spiega: «Se ci candidiamo è sempre per qualcosa, mai contro qualcuno. Non voglio rinforzare o indebolire nessuno: vinciamo noi, ci candidiamo per governare, raccoglieremo tanto a destra quanto sinistra». Tutti i candidati della sua lista saranno civici, nessun politico. «Forse faremo due liste perché le adesioni che stanno arrivando in queste ore sono davvero numerose». Ieri sera il primo passo: Donati ha condotto una diretta sui social per confrontarsi con gli aretini, cercando consigli utili per definire il programma elettorale.