L’altra scuola
Centri estivi, costi invariati ma Firenze diminuisce i posti
Sanificazione, più personale per garantire il giusto rapporto numerico operatorebambini, scorte di gel disinfettante, mascherine e altri dispositivi di protezione: quest’anno organizzare i centri estivi costa di più. Le disposizioni anti Covid pesano sul conto dell’organizzazione, ma non sempre i rincari gravano sulle famiglie (che possono comunque usufruire per questo servizio anche del bonus baby sitter previsto dal governo). Molti Comuni intervengono in aiuto dei genitori per mantenere i prezzi come quelli dell’anno scorso: tra le associazioni private c’è chi, invece, ha quasi raddoppiato le tariffe e chi hanno deciso di calmierarle anche a rischio di rimetterci.
Alcune attività sono iniziate ieri, altre cominceranno settimana prossima, alcuni hanno ridotto i posti, altri per mantenerli tutti hanno stabilito turni. A Firenze il Comune organizza direttamente 28 progetti educativi: partiranno il 22 giugno e saranno dislocati in scuole di tutti i quartieri. Le tariffe, divise in 8 fasce di reddito, sono le stesse dell’anno scorso: da 50 a 190 euro a settimana. «Con le nuove norme imposte e a parità di tariffe, i posti si sono ridotti», afferma l’assessore all’Educazione Sara Funaro. «Ma tutte le domande per i disabili sono state accolte». Chi è rimasto in lista d’attesa potrà rivolgersi a uno dei 72 campi privati (l’elenco, pubblicato sul sito del Comune è in continuo aggiornamento). I prezzi variano molto. «I costi sono più che raddoppiati: abbiamo il doppio degli istruttori e le pulizie che priva facevano due ore la sera ora ci portano via 10 ore durante la giornata», spiegano gli organizzatori di Bimbi in Movimento. Le tariffe, 160 euro per i grandi e 180 euro sotto i 5 anni sono state ritoccate solo di 20 euro per i piccoli. «Come facciamo a chiedere di più alle famiglie? Ci rimetteremo, ma l’importante è dare un servizio».
Per fare qualche altro esempio: una settimana a Summer Camps in English costa invece 245 euro, il campo estivo «All’Opera» di Venti Lucenti 350 euro per 11 giorni, le attività per i piccolissimi (da 0 e 5 anni) di Spazio CoStanza costano 290 euro formula mattino, 250 euro formula pomeriggio, quasi il doppio dell’anno scorso quando costavano 150 euro.
A Bagno a Ripoli per una settimana le famiglie pagano massimo 110 euro, 200 per quindici giorni, come nel 2019. Organizzarli costa l’80% in più, ma le tariffe sono rimaste bloccate e il Comune ha previsto incentivi di 50 euro (75 euro per il secondo figlio). Una famiglia con reddito fino a 36mila euro una settimana di centro estivo comunale per il secondo figlio, pagherà così solo 5 euro. Sono iniziati ieri e per il primo turno sono state accolte tutte le domande.
Anche Scandicci ha deciso di investire 200 mila euro per dare una mano ai cittadini riducendo del 50% le tariffe per due settimane: le famiglie dovranno pagare al massimo 75 euro di importo settimanale per turni con cinque giornate intere. I campi, già iniziati, sono promossi dal Comune e organizzati da 23 associazioni o cooperative su 22, comprese 8 scuole. A Empoli, dove i 30 centri estivi Verde Azzurro sono cominciati ieri, grazie a contributi comunali costeranno da un massimo di 110 euro (l’anno scorso erano 130 euro) a un minimo di 45 euro per chi usufruisce di tariffe agevolate. Ma «per riuscire ad offrire al più alto numero possibile di bambini e ragazzi la possibilità di usufruire di almeno un’opportunità di socializzazione è stato necessario fare mezza giornata», spiega il sindaco Brenda Barnini. «In questo modo riusciamo a coprire circa 600 possibili domande. Diversamente il numero dei posti si sarebbe dimezzato».