DI NUOVO A SCUOLA, SENZA UNA STRETTA DI MANO
Di non avere febbre insomma, né oggi né nei giorni precedenti. Di non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni; di non essere stati a contatto con persone positive al coronavirus negli ultimi 14 giorni. È prescritto dal «Documento tecnico sulla rimodulazione delle misure contenititive nel settore scolastico per lo svolgimento dell’esame di Stato», degno fin dal titolo dell’ironia di Maurizio Crozza. Poi la consegna delle mascherine d’ordinanza e via tutti verso l’aula per la riunione preliminare della commissione per l’esame di maturità che da oggi presiedo. Il dirigente scolastico ha fatto un gran lavoro per disporre le postazioni in osservanza alle direttive, molto stringenti, del Comitato Tecnico Scientifico. Dopo una prima diffidenza, ciascuno dietro la sua mascherina, ci si scioglie e si comincia a parlare di calendari, documenti del consiglio di classe, gestione dei colloqui. Qualche collega, per abitudine, tende la mano, subito ripreso per un gesto oggi inappropriato. Nonostante le previsioni, i docenti, e i presidenti, ci sono tutti, e tutti sono disposti di buon grado a fare il loro dovere, per garantire una sensata conclusione di un percorso di studi mai così travagliato come quest’anno, ma che per tanti lascia un’impronta significativa per tutta la vita. La mia commissione prevede la presenza fisica di tutti gli studenti, nessuno ha chiesto di partecipare in video. Insegnanti e studenti non hanno più voglia di didattica a distanza. Non mancano gli intoppi amministrativi, uniti alle note carenze del ministero dell’Istruzione. Aprendo i verbali disponibili nella piattaforma «Commissione Web» non si trova alcun riferimento alle nuove disposizioni previste dal Comitato scientifico, come se si fosse ripresa la documentazione degli anni precedenti con poche, marginali modifiche, anche se sul sito del ministero si dichiara che «l’applicativo Commissione Web ha recepito tutte le novità». Da parte sua il dirigente scolastico ha predisposto un protocollo dettagliato, e un po’ angosciante, per i componenti delle commissioni. Non sarà facile indossare guanti monouso ogni volta che si maneggiano timbri, forbici, spillatrici, o quando si dovrà firmare o far firmare, con l’esplicita richiesta di usare la propria penna. Sui guanti si legge poi un disarmante Nota Bene: «Poiché esistono diversi tipi di guanti e alcuni possono provocare allergie, si invitano candidati e commissari a munirsi in proprio di guanti». Fosse facile... E poi perché, se le stesse indicazioni del comitato prescrivono che igienizzando le mani «NON è necessario l’uso di guanti». L’imbarazzo raggiunge il massimo quando si deve usare il WC: ci guida la custode, che poi ci chiede quale water e quale lavandino abbiamo usato, per provvedere immediatamente alla sanificazione.
Gli impegni della prima giornata procedono con spirito di collaborazione. Tanti si rammaricano di non aver potuto salutare i loro studenti e che non ci sia modo di festeggiare la conclusione, per alcuni definitiva, degli studi. Ma quando si compila la scheda informativa per riscuotere il misero compenso, si leva un lamento generale. Nessun riconoscimento, anche solo retributivo, per un impegno non facile. E si dice che la scuola sta al centro...