«Gesù, Francesco e l’attenzione di Zeffirelli»
Il ricordo del maestro a San Miniato: le parole di padre Bernardo e della Presidente Casellati
Quando padre Bernardo ha chiesto ai pochi intervenuti a San Miniato al Monte chi volesse ricordare con un pensiero personale il maestro Franco Zeffirelli, si è alzata una sola persona. Ha percorso la navata a passo lento, si è avvicinato al microfono e in una manciata di secondi ha detto: «È stato un grande».
Con il museo Zeffirelli ancora chiuso e le norme di sicurezza anti-assembramento, solo una trentina di persone sono salite per celebrare il maestro in occasione della messa officiata dall’abate nel giorno del primo anniversario dalla sua scomparsa. C’era il figlio Luciano, qualche rappresentante della Fondazione.
Ma non il presidente, l’altro figlio, Pippo, che si trova negli Stati Uniti per ragioni di famiglia. Hanno lasciato un mazzo di fiori sul cancello della cappella della famiglia Zeffirelli alle Porte Sante. E tanti commenti sui social.
Da Roma è arrivato il pensiero di una grande appassionata del lavoro del Maestro, e sua amica, la presidente del Senato, Elisabetta Casellati: «Un anno fa ci lasciava Franco Zeffirelli, maestro di cinema e teatro, genio dell’arte, impareggiabile creatore di bellezza — ha detto ai microfoni dei giornalisti — Nel mondo della cultura ha lasciato un grande vuoto ma con le sue opere ha consegnato il suo nome all’immortalità. Sono orgogliosa di averlo premiato a Palazzo Madama quale “eccellenza italiana universalmente riconosciuta nel mondo” nel corso di una cerimonia di Senato&Cultura che verrà ricordata a lungo con emozione e commozione». A Firenze lo ha ricordato anche il Consiglio comunale nella seduta di ieri. Padre Bernardo ha puntato su un ricordo personale, quel gennaio del 2011 quando i due si sono conosciuti, sempre al cimitero delle Porte Sante, per il funerale della costumista Anna Anni, una delle più grandi amiche e collaboratrici di Zeffirelli.
«Ho cercato di cogliere coglierne lo spirito, col distacco di un anno dopo — ha detto Bernardo — Anche complice una cerimonia forzatamente molto raccolta, con poche persone, dalle quale però voglio prendere i lati positivi: la situazione eccezionale del postemergenza sanitaria ci ha permesso di viverla in modo più raccolto e intimo rispetto a un anno fa, quando c’erano le folle». Ha raccontato «quando ho conosciuto Zeffirelli al funerale di Anna Anni che lui volle fosse sepolta nella sua cappella di famiglia, lì ho iniziato ad apprezzare la sua grande sensibilità non solo di artista ma anche di credente, e la sua attenzione per le figure di Gesù e di Francesco, nel suo lavoro ma anche nella sua vita. Quel giorno nacque, non dico un’amicizia, ma un bel rapporto al di là della vicenda artistica dell’uomo Zeffirelli».
Durante la messa Una persona si è alzata, ha preso il microfono e ha detto:«Franco è stato un grande»