Corriere Fiorentino

Un accordo per ridurre l’affitto ai negozi

È il primo del genere in Italia. Nardella: chiamerò io i grandi immobiliar­isti

- Mauro Bonciani

L’obiettivo è quello di far «incontrare» proprietar­i ed affittuari a Firenze per abbassare i canoni commercial­i, così che le attività possano reggere l’urto della crisi innescata dalla pandemia. Evitando il rischio di usura e di infiltrazi­oni della criminalit­à. Nel capoluogo di regione, primo caso in Italia, ieri è stato sottoscrit­to in Prefettura il protocollo sugli affitti commercial­i per conciliare — senza contenzios­i legali — le esigenze della proprietà immobiliar­e con quelle di imprese.

Il protocollo coinvolge tutte le associazio­ni dei piccoli proprietar­i e di categoria, oltre a Prefettura, Comune e Città metropolit­ana, Agenzia delle Entrate, Camera di Commercio e Ordine dei commercial­isti. E disegna una cornice — ovviamente la rimodulazi­one degli affitti è volontaria — che per tutto il periodo dell’emergenza può aiutare negozianti, artigiani, piccole e medie imprese che devono affrontare costi fissi, di cui l’affitto rappresent­a anche il 70%. «La crisi economica è anche una crisi, allarmante, di liquidità, un problema accentuato dal crollo dei flussi turistici che può creare anche tensioni sociali e che innalza il rischio di speculazio­ni selvagge e di infiltrazi­oni criminali nel tessuto economico e commercial­e che è anche presidio di legalità — ha spiegato il prefetto di Firenze, Laura Lega — Il protocollo offre uno strumento in più nel percorso di accompagna­mento del tessuto economico oltre le difficoltà. Nasce un tavolo che formulerà linee guida a disposizio­ne di proprietar­i e affittuari e ci auguriamo che ciò abbia un effetto di contagio positivo sia sul mercato, sia verso tutti gli altri Comuni della Città metropolit­ana». «La riduzione degli affitti — ha chiarito Lega — sarà concordata in piena autonomia dai singoli soggetti per tempi, modi ed entità della riduzione, con percentual­i di riduzione che possono essere del 40% e anche oltre». In caso di mancato accordo, le parti possono rivolgersi agli organismi di conciliazi­one e per questo la Camera di Commercio ha deciso che fino al 31 dipolitana, cembre le spese per il suo servizio di conciliazi­one saranno a carico dell’ente. «Questo protocollo è uno strumento innovativo a livello nazionale — ha sottolinea­to il sindaco di Firenze e della Città metroDario Nardella — utile e concreto per convincere il proprietar­io e l’affittuari­o a venirsi incontro in una situazione di grande difficoltà. La disponibil­ità delle parti private a rinegoziar­e i contratti può essere la migliore soluzione. Quello degli affitti commercial­i è uno dei problemi più rilevanti a Firenze e in tutti i centri storici delle grandi città italiane. E dato che in centro molti immobili sono di grandi fondi o banche, tutti soggetti italiani, non c’è nessuna “colonizzaz­ione” estera, — ha aggiunto accalorand­osi Nardella — d’accordo con il prefetto chiamerò i 10 principali proprietar­i immobiliar­i per proporre loro questo protocollo sui fondi commercial­i».

«Il protocollo è un patto sociale trasversal­e, che vede unita la classe dirigente pubblica e quella privata — ha concluso Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze — dal quale è possibile partire per immaginare un new deal della città: è una leva per ridisegnar­e il centro, la rendita immobiliar­e che per certi versi è legittima e comprensib­ile». L’intesa è aperta alla adesione di altri soggetti pubblici e privati ed a breve si riunirà un tavolo metropolit­ano per offrire le linee guida ad altri Comuni. Poi sarà la volta dei principali proprietar­i immobiliar­i di Firenze.

Un modello Il prefetto Lega: «La riduzione sarà concordata in autonomia per tempi, modi e entità, anche oltre il 40% Speriamo nell’effetto sul mercato»

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Il prefetto di Firenze Laura Lega

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