E i Lungarni restano (quasi) senza locali
Dal «Molo» all’«Habana», gli organizzatori degli spazi estivi alzano bandiera bianca
Troppi vincoli. E una responsabilità troppo grande. Ai tanti locali fiorentini che hanno deciso di non riaprire quest’estate bisogna aggiungere tutti quegli spazi di condivisione, divertimento e musica che affacciano sull’Arno, e che avrebbero potuto aiutare a diluire una movida concentrata soprattutto in alcune piazze e strade del centro.
Se le Serre Torrigiani in Piazzetta dei Tre Re, per garantire le misure anti Covid, sposteranno eventi e aperitivi nelle Serre di via dei Serragli, per quanto riguarda Molo, Utopiko, Il Fiorino e Habana se ne riparlerà nel 2021 (per loro l’assessorato alla Cultura ha deciso di prorogare di un anno l’assegnazione che quindi scadrà a fine 2022) . «Tempi troppo stretti per organizzarci», dicono i gestori dei locali, che puntano però il dito contro Palazzo Vecchio «che si è svegliato un po’ troppo tardi. La scorsa settimana — spiega Daniele Palladini, patron del Molo di lungarno Colombo – ci è stata recapitata una lettera in cui ci veniva chiesto di approntare un piano sulla sicurezza anti Covid, e che se non fosse stato rispettato avremmo perso le concessioni anche per gli anni futuri».
E allora perché rischiare inutilmente? Ecco il motivo che ha spinto molti imprenditori della nightlife a desistere e a stringere i denti fino al prossimo anno, con tutti i problemi che ne conseguono. Primo fra tutti quello dei tanti dipendenti (la maggior parte a chiamata e con contratti a tempo determinato) che saranno costretti a passare l’estate a casa e senza un lavoro. «Avremmo dovuto organizzare una stagione in tono minore, e quindi abbiamo deciso di non farla proprio — dicono dal Fiorino sull’Arno di lungarno Pecori Giraldi — Non riapriamo per motivi di opportunità. Ma anche perché i tempi non ce lo permettono».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Utopiko di via Fabrizio De Andrè: «Il nostro è uno spazio di condivisione e aggregazione, vietati in questo momento storico. Poi Palazzo Vecchio ha sbloccato tutto solo 2 giorni fa, e tra il montaggio della struttura e l’organizzazione avremmo perso tempo e denaro. Meglio ricominciare nel 2021».
La stagione estiva fiorentina però potrà contare sulle iniziative della Limonaia di Villa Strozzi, sull’Orticoltura con incontri e laboratori per bambini, la Toraia di lungarno del Tempio (specializzata in hamburger) ed infine l’Anconella Garden che da domani, in via di Villamagna, proporrà musica live e mostre d’arte da godere in mezzo alla natura con famiglia e amici. Da Palazzo Vecchio non intendono commentare le affermazioni dei gestori, ma l’assessore Tommaso Sacchi — su cui ricade la responsabilità degli spazi estivi — al contempo sottolinea che «adesso lavoriamo per fornire da subito ai cittadini nuove occasioni per ripartire dalla cultura».
Motivazioni «Palazzo Vecchio ci ha chiesto un piano anti assembramenti solo pochi giorni fa. Ormai per noi è troppo tardi e ci sono troppi rischi»