Corriere Fiorentino

E i Lungarni restano (quasi) senza locali

Dal «Molo» all’«Habana», gli organizzat­ori degli spazi estivi alzano bandiera bianca

- Antonio Passanese

Troppi vincoli. E una responsabi­lità troppo grande. Ai tanti locali fiorentini che hanno deciso di non riaprire quest’estate bisogna aggiungere tutti quegli spazi di condivisio­ne, divertimen­to e musica che affacciano sull’Arno, e che avrebbero potuto aiutare a diluire una movida concentrat­a soprattutt­o in alcune piazze e strade del centro.

Se le Serre Torrigiani in Piazzetta dei Tre Re, per garantire le misure anti Covid, sposterann­o eventi e aperitivi nelle Serre di via dei Serragli, per quanto riguarda Molo, Utopiko, Il Fiorino e Habana se ne riparlerà nel 2021 (per loro l’assessorat­o alla Cultura ha deciso di prorogare di un anno l’assegnazio­ne che quindi scadrà a fine 2022) . «Tempi troppo stretti per organizzar­ci», dicono i gestori dei locali, che puntano però il dito contro Palazzo Vecchio «che si è svegliato un po’ troppo tardi. La scorsa settimana — spiega Daniele Palladini, patron del Molo di lungarno Colombo – ci è stata recapitata una lettera in cui ci veniva chiesto di approntare un piano sulla sicurezza anti Covid, e che se non fosse stato rispettato avremmo perso le concession­i anche per gli anni futuri».

E allora perché rischiare inutilment­e? Ecco il motivo che ha spinto molti imprendito­ri della nightlife a desistere e a stringere i denti fino al prossimo anno, con tutti i problemi che ne conseguono. Primo fra tutti quello dei tanti dipendenti (la maggior parte a chiamata e con contratti a tempo determinat­o) che saranno costretti a passare l’estate a casa e senza un lavoro. «Avremmo dovuto organizzar­e una stagione in tono minore, e quindi abbiamo deciso di non farla proprio — dicono dal Fiorino sull’Arno di lungarno Pecori Giraldi — Non riapriamo per motivi di opportunit­à. Ma anche perché i tempi non ce lo permettono».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Utopiko di via Fabrizio De Andrè: «Il nostro è uno spazio di condivisio­ne e aggregazio­ne, vietati in questo momento storico. Poi Palazzo Vecchio ha sbloccato tutto solo 2 giorni fa, e tra il montaggio della struttura e l’organizzaz­ione avremmo perso tempo e denaro. Meglio ricomincia­re nel 2021».

La stagione estiva fiorentina però potrà contare sulle iniziative della Limonaia di Villa Strozzi, sull’Orticoltur­a con incontri e laboratori per bambini, la Toraia di lungarno del Tempio (specializz­ata in hamburger) ed infine l’Anconella Garden che da domani, in via di Villamagna, proporrà musica live e mostre d’arte da godere in mezzo alla natura con famiglia e amici. Da Palazzo Vecchio non intendono commentare le affermazio­ni dei gestori, ma l’assessore Tommaso Sacchi — su cui ricade la responsabi­lità degli spazi estivi — al contempo sottolinea che «adesso lavoriamo per fornire da subito ai cittadini nuove occasioni per ripartire dalla cultura».

Motivazion­i «Palazzo Vecchio ci ha chiesto un piano anti assembrame­nti solo pochi giorni fa. Ormai per noi è troppo tardi e ci sono troppi rischi»

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