L’Elba rischia di fermarsi per la guerra della benzina
Con la stagione turistica appena iniziata tra le mille difficoltà post-Covid, una partita tra compagnie di distribuzioni di carburante sta mettendo sotto scacco l’isola d’Elba. Tanto che la settimana scorsa ci sono stati giorni di vera e propria emergenza nel rifornimento di benzina. Una partita in cui il sindaco di Portoferraio Angelo Zini, facendosi portavoce anche degli altri sindaci, chiede al Ministero dello Sviluppo economico e alla Regione di fare la prossima mossa. Istituzioni a cui Zini chiede di intervenire non solo con «le rispettive competenze», ma anche con «le rispettive autorità». Un intervento risolutivo, insomma, perché la partita appare molto complicata. Da una parte c’è l’azienda toscana Beyfen, che mira ad attivare una linea stabile tra Piombino e l’isola per ma la movimentazione del carburante, senza dover più passare dal servizio di stoccaggio e distribuzione affidato alla Elbana Petroli, società che da anni gestisce il deposito nella zona retroportuale. Dall’altra c’è Eni, che dal 31 maggio ha interrotto la collaborazione con Elbana Petroli dopo che è scaduto il contratto, dando l’impressione che non ci sia l’intenzione di rinnovarlo. In questo gioco delle parti, il rifornimento di carburante all’Elba da giorni è in costante rischio. I sindaci hanno chiesto l’intervento della Prefettura di Livorno, che si è attivata una soluzione sembra ancora lontana dall’arrivare. Ecco allora la lettera scritta al ministro Stefano Patuanelli. «La scelta di carattere commerciale di alcune compagnie di cambiare l’assetto logistico per il rifornimento dei propri distributori sull’isola ha creato una situazione di blocco», scrive Zini, parlando di interesse pubblico da tutelare con la «garanzia di approvvigionamento per 365 giorni l’anno» e la certezza che « i prodotti petroliferi alla pompa a abbiano all’Elba lo stesso prezzo del continente».