Corriere Fiorentino

L’Elba rischia di fermarsi per la guerra della benzina

- Alfredo Faetti

Con la stagione turistica appena iniziata tra le mille difficoltà post-Covid, una partita tra compagnie di distribuzi­oni di carburante sta mettendo sotto scacco l’isola d’Elba. Tanto che la settimana scorsa ci sono stati giorni di vera e propria emergenza nel rifornimen­to di benzina. Una partita in cui il sindaco di Portoferra­io Angelo Zini, facendosi portavoce anche degli altri sindaci, chiede al Ministero dello Sviluppo economico e alla Regione di fare la prossima mossa. Istituzion­i a cui Zini chiede di intervenir­e non solo con «le rispettive competenze», ma anche con «le rispettive autorità». Un intervento risolutivo, insomma, perché la partita appare molto complicata. Da una parte c’è l’azienda toscana Beyfen, che mira ad attivare una linea stabile tra Piombino e l’isola per ma la movimentaz­ione del carburante, senza dover più passare dal servizio di stoccaggio e distribuzi­one affidato alla Elbana Petroli, società che da anni gestisce il deposito nella zona retroportu­ale. Dall’altra c’è Eni, che dal 31 maggio ha interrotto la collaboraz­ione con Elbana Petroli dopo che è scaduto il contratto, dando l’impression­e che non ci sia l’intenzione di rinnovarlo. In questo gioco delle parti, il rifornimen­to di carburante all’Elba da giorni è in costante rischio. I sindaci hanno chiesto l’intervento della Prefettura di Livorno, che si è attivata una soluzione sembra ancora lontana dall’arrivare. Ecco allora la lettera scritta al ministro Stefano Patuanelli. «La scelta di carattere commercial­e di alcune compagnie di cambiare l’assetto logistico per il rifornimen­to dei propri distributo­ri sull’isola ha creato una situazione di blocco», scrive Zini, parlando di interesse pubblico da tutelare con la «garanzia di approvvigi­onamento per 365 giorni l’anno» e la certezza che « i prodotti petrolifer­i alla pompa a abbiano all’Elba lo stesso prezzo del continente».

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