Corriere Fiorentino

I candidati a governator­e in formato maxi

La mini-riforma: nomi molto visibili sulla scheda elettorale, meno firme per le liste

- Giorgio Bernardini

I nomi dei candidati governator­i saranno stampati a caratteri cubitali sulla parte destra della scheda, mentre la soglia di firme da raccoglier­e per presentare una lista verrà ridotta di due terzi. Sono i cambiament­i approvati ieri dalla prima Commission­e del Consiglio regionale (Affari istituzion­ali e bilancio) in vista delle elezioni regionali. A presentare la proposta di correzione è il presidente della Commission­e Giacomo Bugliani, del Pd, che oggi porterà in aula l’emendament­o (in Commission­e è passato a maggioranz­a con l’astensione di Fi e Lega). I maligni hanno subito sostenuto che i nomi grandi siano un surrogato dei grandi nomi, ma la riconoscib­ilità del candidato — di qualunque schieramen­to esso sia — non rientra tra le motivazion­i ufficiali contenute nella modifica alla «Legge di manutenzio­ne dell’ordinament­o regionale».

«Questa variazione — spiega Bugliani — è stata pensata solo per allineare la scheda delle Regionali a quella per le elezioni dei sindaci». Dunque la nuova scheda su cui i toscani andranno a votare sarà fatta così: si svilupperà in orizzontal­e, sulla sinistra ci saranno i nomi e i simboli dei partiti, al centro i nomi e i cognomi dei candidati al Consiglio regionale, mentre a destra tutto lo spazio sarà dedicato ai nomi e cognomi dei candidati governator­i. Un ritorno al passato, come fa notare un articolo pubblicato sul sito Political.data.it redatto dagli autori del libro «E se cadesse la Toscana», di Lorenzo Salusest, Andrea Pannocchia e Niccolò Macallè. Una scelta che potrebbe incoraggia­re il voto disgiunto, dato che valorizza il nome del candidato dal punto di vista grafico. Decisament­e più problemati­co è il secondo punto di modifica: la riduzione delle firme da raccoglier­e per le liste, motivata con la difficoltà legate all’emergenza Covid. Secondo la variazione sarà sufficient­e per questo raccoglier­e un terzo delle firme: dalle circa 12 mila del 2015 a 4 mila. Un particolar­e che ha innervosit­o alcuni partiti della sinistra che sostiene Eugenio Giani, oltre che Italia Viva. I renziani, infatti, guardano con preoccupaz­ione alla norma che rende «più agevole» la creazione di una lista civica del candidato governator­e, che potrebbe drenare consensi nella loro area.

Oggi in aula Tensioni tra Italia Viva e Pd: i renziani pensano a una mossa per favorire la lista Giani

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