Corriere Fiorentino

Renzi, stoccata a Nardella «Fu nei 101 contro Prodi»

Le parole dell’ex premier al «Corriere», il gelo del sindaco. Dietro le tensioni in Palazzo Vecchio

- Marzio Fatucchi

«Dei miei, allora, gli unici a non votare Prodi furono Nardella e Rughetti». La citazione di Matteo Renzi nel pezzo di Francesco Verderami sul Corriere della Sera di ieri serviva per costruire lo scenario futuro in vista dell’elezione del presidente della Repubblica tra un anno e mezzo. Ma chi l’ha letta a Firenze è balzato sulla sedia, con le letture più disparate di questa «rivelazion­e» da parte dell’allora segretario del Pd e della vicenda dei 101 che bloccarono l’ascesa di Romano Prodi al Quirinale.

E da uno scenario romano, si è passati allo scenario fiorentino. Anche perché non è il primo sgambetto che l’ex sindaco fa a quello attuale, dopo che Renzi ha lasciato il Pd fondando Italia Viva. Se sia vero o meno che Nardella sia stato uno dei 101 (come peraltro i renziani), è ormai tema di storia: Renzi ma anche lo stesso sindaco hanno sempre smentito, c’è chi addirittur­a interpreta il loro sostegno a Prodi, scelto durante una riunione ad Eataly, come la tattica che spinse i dalemiani, franceschi­niani ed ex popolari a fare le barricate contro l’ex Commissari­o europeo. L’unica cosa certa è che all’epoca

Nardella era l’«ambasciato­re renziano» presso i dalemiani. Il sindaco non vuole neanche dare agibilità politica alla «rivelazion­e» di Renzi. Sempliceme­nte, non risponde. Ma è la terza volta che, solo negli ultimi mesi, Renzi punzecchia il suo successore a Palazzo Vecchio: sia sull’allungamen­to della tramvia al Duomo (che potrebbe mettere in discussion­e il passaggio dei Sirio verso la stazione, «la pedonalizz­azione non si tocca, la difenderem­o con la lotta», scherza qualche renziano) che sulla campagna di raccolta fondi internazio­nale post Covid lanciata da Nardella, «un messaggio sbagliato», l’ha bollata l’ex rottamator­e.

Tre indizi non fanno una prova e, pure in questa recente occasione, Renzi ha spiegato a chi lo chiamava per capire se i rapporti con Nardella si fossero incrinati che lui non litiga mai con Dario. Anzi. Lo ha aiutato sempre, sta lavorando anche per i grandi progetti fiorentini, pure nell’ultimo incontro tra tutti i deputati fiorentini e il sindaco sono andati d’amore e d’accordo. L’unico vero screzio fu per la proposta di Nardella di fare la moschea all’ex Lupi di Toscana, nel 2017. Ma a qualcuno questa ricostruzi­one lascia qualche dubbio.

C’è forse un casus belli precedente: appena nata Italia Viva a Palazzo Vecchio diversi consiglier­i sembravano già con la valigia in mano per abbandonar­e Pd o Lista Nardella. Ma tutto si fermò in neanche un battito di ciglia: quelle del sindaco Nardella che spiegò a loro (ma pare anche a Renzi, che fece sapere non era un problema) che non era il momento. Non che a Renzi cambi molto: tanto la vulgata dei «renziani in sonno», non usciti nel Pd per evitare tensioni politiche in quel momento, è un tema noto. E forse si risolverà nel momento in cui Italia Viva entrerà in Consiglio regionale al prossimo appuntamen­to elettorale in autunno. Ed ecco un altro dei rumors sulle diverse punzecchia­ture di Renzi a Nardella: Italia Viva entrerà a Palazzo Bastogi (Renzi spera con una doppia cifra, i sondaggi non proprio), e in quel momento i renziani a Palazzo Vecchio formeranno il gruppo e chiederann­o formalment­e un assessore (anche perché pare che nessuno degli assessori, anche quelli più vicini un tempo a Renzi, voglia lasciare il Pd).

Mentre si aspetta la battaglia regionale, potrebbero arrivare altri memorie pepate, critiche, colpi bassi? Gli uomini e le donne di Renzi giurano che lui non ne ha mai avuto intenzione: magari gli umori si sentiranno stasera alle 21,30 al Tuscany Hall dove (dopo Montecatin­i venerdì e Forte dei Marmi ieri) l’ex premier arriva per presentare il suo ultimo libro, «La mossa del cavallo». In platea, previsti 140 posti, per le misure di sicurezza. Chissà se basteranno. Se lo domandano renziani e non, in attesa della prossima mossa del cavallo, con sgambetto.

Casus belli I renziani erano pronti a creare un gruppo, Nardella li fermò Stasera l’ex sindaco al Tuscany Hall

 ??  ?? Dario Nardella è stato vice di Renzi sindaco e gli è poi succeduto. Ma dopo l’addio renziano al Pd, i rapporti non sembrano più quelli di una volta
Dario Nardella è stato vice di Renzi sindaco e gli è poi succeduto. Ma dopo l’addio renziano al Pd, i rapporti non sembrano più quelli di una volta

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