Querelle stadio
Il Ministero risponde sul Franchi: è tutelato non congelato
Nessun progetto di ristrutturazione dello stadio Franchi è arrivato al ministero dei beni culturali, che quindi non ha espresso alcun parere. Ma non esistono vincoli che «congelano» l’impianto fiorentino, che lo rendano immodificabile, fermo restando che è tutelato.
Le risposte del ministero di Dario Franceschini — che aprono spiragli sul futuro dello stadio di Campo di Marte, in attesa di vedere se nel decreto semplificazione ci sarà la norma che consente abbattimenti estesi negli stadi tutelati — sono arrivate all’interrogazione del deputato di Italia Viva, Gabriele Toccafondi. L’esponente politico fiorentino ha chiesto chiarimenti su vincoli e «margini di manovra» dopo che la soprintendenza di Firenze ha detto no al progetto dell’architetto Marco Casamonti elaborato per la Fiorentina che prevede la demolizione delle due curve Ferrovia e Fiesole, per crearne di nuove.
Il ministero ricorda che tutti gli edifici pubblici con più di 70 anni sono vincolati (il Franchi è stato inaugurato nel 1931) e sottolinea l’importanza della creazione di Pier Luigi Nervi per la storia dell’architettura. Poi ribadisce «l’interesse culturale» che lo vincola e che riguarda l’aspetto esterno dello stadio e in particolare «i suoi elementi qualificanti, la pensilina della tribuna centrale, le scale di accesso alla Maratona e alle due curve e la torre di Maratona». Il ministero aggiunge: «Il fatto che lo stadio Franchi sia sottoposto a tutela non lo “congela” in una condizione di non utilizzo ma comporta che tutti gli interventi, siano di conservazione o restauro o adeguamento a motivate esigenze funzionali, dovranno essere accuratamente progettai al fine di garantire la trasmissione alle generazioni future di quei valori storici e culturali che ne hanno giustificato il vincolo».
E il Mibact ribadisce: «Non è vero che si crea un “contrasto” tra le norme di tutela e la realizzazione di un impianto moderno ed efficiente: è possibile trovare un equilibrio di qualità tra tutela e sviluppo». Per Gabrieli Toccafondi la risposta è insufficiente. «Ho chiesto al ministero se avesse intenzione di intervenire sui vincoli di tutela dello stadio Franchi, ma il ministero non ha risposto su questo punto, limitandosi a ricordare che le disposizioni di tutela non “congelano” lo stadio al non utilizzo», sottolinea il parlamentare.
«Ma — conclude — se non saranno modificati i vincoli di tutela per impianti del genere quelle risorse finiranno per essere destinate alla costruzione dell’impianto in un’altra area. Lasciando Campo di Marte con un impianto bellissimo, ma che senza interventi, senza società calcistica e senza eventi, rischierebbe di essere costosissimo per le casse pubbliche».