Il comandante corregge il suo vigile: nelle piazze interveniamo, però...
Il comandante corregge il commissario finito nella bufera: «Interventi coordinati con le forze dell’ordine»
L’affermazione di Elio Covino «non rappresenta correttamente l’effettiva e specifica attività svolta dalla polizia municipale». Così il comandante dei vigili Giacomo Tinella prova a gettare acqua sul fuoco sul caso dell’audizione del commissario sui compiti dei vigili in merito alla movida.
«L’affermazione» del commissario dei vigili urbani Elio Covino durante la commissione comunale sulle Politiche per la promozione della legalità e vita notturna di giovedì pomeriggio «non rappresenta correttamente l’effettiva e specifica attività svolta dalla polizia municipale in stretta collaborazione con le altre forze dell’ordine». Dopo l’attacco arrivato dal gruppo della Lega, e l’irritazione della Prefettura, ieri, a smentire Covino ci ha pensato il suo comandante, Giacomo Tinella, che a 24 ore da quell’audizione in cui vengono tirati in ballo i vertici istituzionali della città e la polizia di stato, si è sentito in dovere di intervenire con una nota ufficiale per fare chiarezza e per spiegare quali siano effettivamente le regole di ingaggio dei suoi uomini rispetto all’accertamento delle violazioni delle misure anti Covid nelle piazze della movida fiorentina.
Ma andiamo per gradi. Elio Covino, nel suo intervento di giovedì, aveva svelato che per quanto riguarda disturbo della quiete pubblica, assembramenti e assenza di mascherine «l’ordine della Prefettura è di non intervenire.
Noi non possiamo agire di nostra iniziativa perché siamo sotto un’ordinanza del prefetto». Una ricostruzione, questa rispedita al mittente dalla Prefettura che al Corriere Fiorentino aveva definito quelle di Covino come «affermazioni gravissime e non rispondenti al vero».
Ieri dunque è dovuto scendere in campo lo stesso Tinella che ha tenuto a specificare che «il dispositivo inserito nell’ordinanza della Questura vede l’impiego congiunto delle nostre pattuglie con polizia di stato, carabinieri e Guardia di finanza e ha come finalità il rispetto delle norme nazionali, dei regolamenti e delle ordinanze regionali e sindacali. Il predetto impianto operativo ha proprio l’obiettivo di assicurare interventi volti a garantire il rispetto delle norme e al contempo la sicurezza dei cittadini, che non può e non deve mai essere messa a rischio da un agire non programmato e coordinato. Una singola frase estrapolata non può essere presa a pretesto per offuscare l’impegno profuso dai vigili». Il comandante poi nella sua nota fa anche riferimento all’intervento «chiaro ed esplicito» della commissaria Paola Pieri che giovedì era in commissione con Covino ed è poi intervenuta per precisare le parole del collega: «Non vorremmo essere fraintesi quando il collega afferma che “abbiamo l’ordine di non intervenire”. Noi agiamo in un ambito di ordine pubblico e quindi siamo in ausilio alle forze di polizia. Il non intervenire nell’immediato sulla persona che non ha la mascherina o fa assembramento — ha concluso Pieri — è perché non si tratta di una sola persona ma di centinaia di persone che potrebbero avere reazioni tali da creare problemi di sicurezza pubblica. Noi abbiamo all’interno della piazza personale in borghese che va ad identificare queste persone anche in un secondo momento, evitiamo di far intervenire personale in divisa».
❞ L’ispettrice Negli assembramenti personale in borghese per non scatenare reazioni pericolose