Corriere Fiorentino

«Dolce è stato qui, ora aspettiamo i loro suggerimen­ti»

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Una grande gioia e, allo stesso tempo, una immensa sorpresa. È questa la reazione di Niccolò Ricci (nella foto), amministra­tore delegato dell’Antico Setificio fiorentino (oltre che del gruppo Stefano Ricci) quando ha saputo che Domenico Dolce aveva espresso il desiderio di visitare la fabbrica di San Frediano dal 1786 dedita all’arte della seta. È qui tra telai, manuali e semi meccanici del XVIII secolo ed un pezzo da museo come l’orditoio ancora funzionant­e disegnato da Leonardo da Vinci, che lo stilista ha trascorso qualche ora in estasi nelle scorse settimane. «Un onore poter mostrare questa nostra eccellenza che è anche diretta erede della più autentica tradizione dell’arte rinascimen­tale tessile ad uno delle maison più importanti della moda — racconta Niccolò Ricci — Il progetto di scegliere Firenze e di farla emergere anche con le sue realtà artigiane è molto bello. Ho capito che Dolce&Gabbana vogliono dare con questo evento che coinvolge le migliori mani in città una visibilità internazio­nale a prodotti che sono l’espression­e vera della capacità italiana di fare». Quello che durante la sua visita all’Antico Setificio ha interessat­o Domenico Dolce — ha aggiunto Niccolò Ricci — «è stato il nostro prodotto. Oltre ad essere un creativo è infatti anche un uomo concreto e un appassiona­to di tessuti. Noi siamo famosi per i broccati, i broccatell­i, i lampassi e con queste lavorazion­i anche guidati da quanto ci verrà suggerito, realizzere­mo un pezzo ancora da definire, che avrà l’opportunit­à di una passerella mondiale grazie alla possibilit­à di essere visto dal parterre degli ospiti di Dolce&Gabbana a Firenze in questa due giorni ma anche grazie alla comunicazi­one sui social che sarà come immagino di grande impatto. Come Antico Setificio sarebbe bello poter accogliere per una visita gli ospiti internazio­nali facendo vivere con un percorso privilegia­to l’esperienza fisica di lavoro di questo luogo».

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