Esposto di Greenpeace per le eco balle
La Regione accusata di danno erariale. Rossi: il governo mi nomini commissario
Nelle acque del golfo di Follonica, tra Piombino e l’Elba, ci sono quintali di microplastiche, pressate e compattate in quelle che vengono definite ecoballe. Di queste ce ne sono almeno 46 sui fondali da cinque anni. Una vicenda su cui ha condotto una propria indagine Greenpeace, presentando un esposto contro la Regione Toscana alla Regione Toscana per danno erariale, sostenendo che l’ente avrebbe avuto in mano la fideiussione da 3 milioni di euro per procedere con il recupero e che invece ha restituito.
La vicenda nasce il 23 luglio 2015, quando il cargo Ivy fa rotne verso al Bulgaria con oltre 1.800 ecoballe a bordo, prodotte dall’impianto grossetano delle Strillaie. La spedizione transfrontaliera di rifiuti prevede una garanzia per coprire eventuali danni: la fideiussioappunto, che viene rilasciata dalle società che si occupano del trasferimento. La polizza è a favore del ministero dell’Ambiente e viene conferita alla Provincia di Grosseto. È qui che Greenpeace concentra la sua indagine, spiegando nel dossier che la fideiussione «può essere svincolata dall’autorità di spedizione esclusivamente a seguito del ricevimento dei certificati di avvenuto corretto recupero dei rifiuti». Recupero che, appunto, mai è stato fatto. Eppure, Eco Valsabbia ottiene lo svincolo della fideiussione. A sottoscrivere la restituzione, sostiene l’associazione, è Enrico Rossi, presita dente della Regione Toscana a cui intanto erano state trasferite le funzioni.
L’esposto di Greenpeace smuove il dibattito politico. Rossi chiede al governo «poteri commissariali e adeguati strumenti per intervenire ha chiesto sulle ecoballe» e ricorda che «lo scorso marzo la Regione ha chiesto che fosse dichiarato lo stato d’emergenza nazionale». Duro col governatore il centrodestra con il sindaco di Piombino Francesco Ferrari che dice: «Rossi per anni non ha speso una parola sulle ecoballe».