Collaboratore di giustizia si impicca nella sua cella
Un detenuto si è suicidato nel carcere fiorentino di Sollicciano. È successo giovedì pomeriggio intorno alle 17,45. L’uomo, 54 anni, campano di Caserta e collaboratore di giustizia, si è tolto la vita impiccandosi con un lenzuolo attaccato al letto, in un punto molto poco visibile dall’esterno della cella perché coperto proprio dal letto e accanto alla finestra. È stato ritrovato senza vita da un agente penitenziario, che ha lanciato l’allarme ed è poi stato raggiunto da un operatore sanitario dell’istituto. Sono stati chiamati i soccorsi ma niente hanno potuto per salvare la vita del recluso. L’uomo era arrivato dal casertano, dove apparteneva a un clan di criminalità organizzata, ed era stato rinchiuso a Sollicciano come pena alternativa da circa due anni, dove trascorreva gran parte delle sue giornate in una cella in isolamento senza altri detenuti. La sua pena scadeva a ottobre 2021. La procura di Firenze ha aperto un’inchiesta, senza ipotesi di reato né indagati. Il pm Alessandro Piscitelli, giovedì sera è accorso con la polizia scientifica nel carcere fiorentino per le prime indagini e ha disposto l’autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni. Scioccato dell’accaduto il direttore del carcere Fabio Prestopino: «Esprimiamo il più sentito cordoglio alla compagna dell’uomo e a tutta la sua famiglia per l’accaduto, non c’erano stati nei giorni precedenti segnali che avrebbero potuto far immaginare qualcosa del genere». L’uomo era un collaboratore di giustizia ma non con la direzione distrettuale antimafia di Firenze. «Un altro suicidio in un penitenziario italiano non è certo una bella notizia — ha detto il cappellano di Sollicciano don Vincenzo Russo — ed è il sintomo di un malessere diffuso nelle carceri e tra i reclusi italiani, che dovrebbe essere trattati maggiormente come esseri umani». Attualmente, in seguito alla pandemia da Coronavirus, il carcere di Sollicciano si è leggermente svuotato ed ha raggiunto la cifra record di «soli» 760 detenuti, a fronte di una capienza di 600. (J.Sto.)