Beppe cambia ancora
A Parma servono punti per allontanarsi dalla zona calda: il colloquio con mister e squadra di Joe Barone prima di partire Dopo un lungo stop per infortunio torna in panchina Kouame
Voci, spifferi, indiscrezioni, presunti accordi tra la vecchia proprietà e procuratori (super) influenti, smentite. Poi, alla fine, il Parma. Come se non fosse una partita maledettamente importante. Come se, la Fiorentina, non venisse da una figuraccia tanto inattesa quanto preoccupante. Basta guardare la classifica. Negli ultimi giorni però, di tutto si è parlato meno che di questo. Eppure, oggi (fischio d’inizio alle 19.30) al Tardini i viola non possono permettersi di sbagliare.
Servono punti, e servono subito. Serve, soprattutto, una risposta. Perchè quella vista contro il Sassuolo è una (non) squadra che rischia di faticare parecchio per arrivare alla salvezza. La speranza, è che il gruppo sia riuscito a isolarsi e che, richiamato alle proprie responsabilità da Joe Barone e (dagli Usa) da Rocco Commisso, sia capace di scuotersi. Anche ieri, prima della partenza per l’Emilia, il direttore generale ha avuto un colloquio con Beppe Iachini nel quale, sostanzialmente, lo ha rassicurato sulla fiducia (almeno nel brevissimo termine) nei suoi confronti, invitandolo a lavorare sereno ma esortandolo, comunque, a un cambio di passo. «Ci auguravamo di ripartire facendo più punti — ha detto il mister alla vigilia — e li avremmo meritati. La realtà però ci dice che non li abbiamo raccolti e quindi dobbiamo continuare a insistere». Sa bene, il mister, che un altro risultato negativo (un punto in tre partire dopo il nuovo inizio trovato, tra l’altro, in casa contro il Brescia ultimo in classifica) potrebbe definitivamente innescare una crisi difficile da gestire.
Anche perché si gioca ogni tre giorni, il caldo inizia a farsi sentire e il rischio di perdere pezzi per strada è alto. «Per questo c’è bisogno che tutti diano una mano — ha aggiunto — valutando con grande attenzione i recuperi perché qualcuno è uscito da questi impegni con alcuni acsioni ciacchi». E questa, secondo Iachini, è una delle possibili spiegazioni ai tanti errori commessi contro il Sassuolo. «Li abbiamo pagati a caro prezzo — il suo pensiero — ma i numeri continuano a dirci che la costruzione c’è, in queste gare abbiamo calciato 44 volte in porta, e in 33 occalo abbiamo fatto da dentro l’area. Certo, ci manca cattiveria, e gli episodi poi condizionano i giudizi».
Il mister insomma, difende il suo lavoro. E tira dritto. «Affronteremo un avversario che sa far male se trova degli spazi, ecco perché servirà una partita molto attenta sul piano tattico, ma senza rinunciare ad attaccare». Poi, una sottolineatura che sta diventando una specie di ritornello. «Lavorano con lo stesso allenatore da anni». Una frase sentita già sia alla vigilia della sfida con la Lazio, che prima del match col Sassuolo. Come se, indirettamente, volesse «giustificarsi» agli occhi di una dirigenza che (smentite a parte) per l’anno prossimo sembra aver già deciso di guardare altrove.
Nel frattempo però, tocca a lui. A partire dalle scelte per stasera. La sensazione è che si vada verso la conferma del 35-2, ma in versione più offensiva. E così, mentre in difesa si rivedrà Caceres, l’esterno destro dovrebbe essere Chiesa, con Dalbert dall’altra parte, e il tandem Ribery-Cutrone (Vlahovic deve scontare il secondo turno di squalifica) davanti. A proposito di attaccanti, a Parma ci sarà anche Kouame, alla prima convocazione dopo il lungo infortunio. «Gli farà bene stare con la squadra — ha detto Iachini — poi vedremo se da qua alla fine potrà darci una mano». Una risorsa per il futuro, più che altro. Ora, però, conta il presente. E una partita che la Fiorentina non può permettersi di sbagliare.
Stasera al Tardini spazio alla coppia d’attacco Ribery-Cutrone: «Dobbiamo essere più cattivi sotto la porta»