Corriere Fiorentino

Giani conferma il no all’alleanza con il M5S Remaschi rinuncia

Il segretario del Pd a Orbetello per le Regionali

- Bernardini

«No, abbiamo deciso». Eugenio Giani chiude all’accordo per le Regionali col M5S, nonostante l’apertura del movimento a livello nazionale. E, dopo l’intervento del segretario nazionale Nicola Zingaretti Pd, l’assessore Marco Remaschi non si candida.

Marco ORBETELLO (GROSSETO) Remaschi molla la presa: non sarà candidato per il quarto mandato in Consiglio regionale. «Sul mio nome, per motivi personali, ci sono battaglie interne al Pd». Dopo 15 anni di Consiglio, l’assessore all’Agricoltur­a aveva aggirato il limite dei tre mandati impostogli dal partito rientrando nelle liste democratic­he in quota Demos, formazione post centrista. Fino all’intervento perentorio di ieri mattina del segretario Pd Nicola Zingaretti, a Orbetello per promuovere la corsa di Eugenio Giani a governator­e: «Ora basta. Occorre andare al di là di qualunque intollerab­ile personalis­mo».

Remaschi parla di «delusione totale: politica e sopratmoni­o tutto umana». Il riferiment­o, tra gli altri, è al plenipoten­ziario dem in Toscana, Andrea Marcucci. «Sa qual è il colpo di scena? Che io abbia resistito tanto», confida al Corriere Fiorentino l’assessore. Remaschi, ormai ex Pd, lascia «una casa che mai avrei pensato potesse divenire del padrone che comanda, decide e ordina tutto e tutti». Big del collegio lucchese diventa il segretario provincial­e del partito, Mario Puppa. «Una lista molto debole» dice, deluso, Remaschi che ora punta a divenire sindaco di Coreglia Antelminel­li.

Ma a Orbetello Zingaretti e Giani hanno discusso di molto altro. A cominciare dal via libera dei militanti 5 stelle, su Rousseau, alle alleanze elettorali. In Toscana, però, il matrinon s’ha da fare. «Quel che doveva essere deciso è stato deciso»: così Eugenio Giani. D’altra parte nel M5s hanno sempre rifiutato il dialogo con le colombe dem. Forti le divergenze su geotermia e alta velocità. Senza considerar­e il feeling tra Giani e Italia viva. Quello dei renziani, in passato, è stato un vero e proprio aut aut: «o noi o loro» ripetevano riferendos­i ai grillini.

In Toscana i voti di Renzi sono determinan­ti per vincere, quelli grillini no. E Giani non corre per partecipar­e: «dai numeri che vedo in alcuni sondaggi i 5 stelle rischiano di non entrare in Consiglio» dice laconico Giani. Lo sa bene anche Zingaretti che esprime entusiasmo per la svolta certificat­a da Rousseau, ma su scala nazionale. Per la Toscana si affretta nel distinguo: «Eugenio è il vero candidato toscano contro una Ceccardi espression­e della destra e di un piccolo centro». L’appello di Zingaretti è «difendete la Toscana». Sanità, lavoro, scuola: ecco i punti per il futuro. Infine Giani replica al presunto mancato confronto con Ceccardi alla Versiliana: «Polemica fatta ad arte: è mancato il confronto sulla data».

Il caso delle liste

E l’ex assessore non si candida con Demos: su di me troppe battaglie interne

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Giani e Zingaretti
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Insieme Eugenio Giani e Nicola Zingaretti ieri mattina a Orbetello

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