Corriere Fiorentino

La certezza delle Contrade

- Di Simone Pianigiani*

Per noi senesi, il 2 luglio e il 16 agosto sono date che danno certezze. Come il tuo compleanno, come il 25 dicembre: segnano l’anno, scandiscon­o il percorso. Perché per i giorni di Palio noi senesi vogliamo, dobbiamo essere a Siena, lontani dal resto del mondo. Vogliamo essere in contrada, immersi in quel vortice unico di emozioni, in una bolla totalizzan­te e magica.

E anche per chi, come il sottoscrit­to, vive da anni lontano, con estati passate in giro per il mondo dietro a un pallone da basket perso tra competizio­ni e ritiri... be’, restano giorni speciali. Giorni in cui ti svegli con qualcosa dentro che non sai descrivere ma che ti spinge a chiamare qualcuno che è lì — un parente, un amico — con il desiderio di condivider­e le cose con chi sai che ha il tuo stesso stato d’animo. Che ti fa organizzar­e allenament­i o riunioni per poterti comunque collegare, restare informato. Ma anche in questo surreale agosto 2020 so e sento che questi sono giorni di Palio, anche se la corsa non ci sarà. Mancano i cavalli, le prove, mancherà la scarica di adrenalina di quei 3 giri vissuti in apnea, non ci saranno lacrime di gioia, rabbia o disperazio­ne. Ma le contrade sono ugualmente vive. La socialità che esprimono non si ferma. Stasera saranno centinaia i contradaio­li a cena in ogni rione. Anche se distanziat­a, la gente sarà insieme e seppur con il cuore in inverno si sentirà una comunità. Perché Palio significa vita di tutti i giorni. Esprime l’identità di un popolo. E in questa socialità quotidiana sta la sua essenza. Il Palio è chi manda avanti la contrada tutto l’anno e ne fa sentire forte il cuore pulsante anche a chi è lontano. Il Palio non ha niente a che vedere con il «tifare», cosa riservata a una squadra sportiva, dove l’essenza coincide con l’evento agonistico e che se questo viene a mancare, manca tutto. Essere contradaio­lo significa sentirsi parte di una comunità che ti accompagna nelle fasi della vita. Cosi Siena aspetterà il ritorno della corsa per tutto il tempo necessario, come è stato per gli anni della Guerra. Le contrade resistono agli eventi e alla storia, sanno vincere il tempo. I contradaio­li hanno la capacità di attendere decenni, a volte quasi una vita intera, prima magari di conoscere la gioia di una vittoria sul campo. Ma senza mai stancarsi di sentirsi parte di questo tutto. Cosi sapranno attendere anche la fine di questo maledetto virus con la certezza che anche dopo guerre e pandemie il Palio tornerà. Perché ci saranno sempre le contrade. Il Palio tornerà. Per Siena, per tutti. Come torneranno le nostre vite di prima, ovunque.

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