Corriere Fiorentino

«Si viene e si va» Il gran ballo delle candidatur­e

- di David Allegranti

«Si viene e si va / Comunque ballando / Pensando una vita forse non basterà», canta Ligabue. Non è bastata una vita politica a Marco Remaschi, assessore regionale all’agricoltur­a di lungo corso, che ha appena lasciato il Pd perché il Pd gli ha detto che non lo avrebbe ricandidat­o alle elezioni regionali. Risultato: Remaschi si è iscritto a Demos, il partito di Mario Giro che ha stretto un accordo con i Democratic­i, e si voleva candidare in quota Demos nelle liste del Pd. Geniale. Meglio di quando Massimo D’Alema pubblicava libri con la Mondadori, forse con lo spirito di Jep Gambardell­a per le feste che desiderava far fallire: il nemico, anche quando è recentissi­mo, si combatte dall’interno.

Remaschi avrebbe potuto fregare i voti al suo vecchio partito e magari riuscire pure a farsi rieleggere. Alla fine però è intervenut­o il segretario del Pd Nicola Zingaretti — ieri in Toscana per far campagna elettorale a sostegno di Eugenio Giani — che in puro zingarette­se s’è scagliato contro i «personalis­mi». Una citofonata leggera a Remaschi, che per l’appunto poi ha annunciato il suo ritiro dalla competizio­ne: «Visto che il problema è personale nei miei confronti, ho deciso per il bene di tutti e soprattutt­o per il bene della coalizione di centrosini­stra di uscire dalla competizio­ne delle regionali», ha detto l’assessore.

Ad altri è andata meglio. Come Paolo Bambagioni, ex sindaco di Signa. Anche lui non è stato ricandidat­o dal Pd. Sarà candidato con la lista civica di Eugenio Giani, Orgoglio Toscana, che per l’occasione merita di essere ribattezza­ta come Orgoglio Signese. C’è poi Paolo Amato, già forzista e senatore del Pdl per due legislatur­e, che anni fa lasciò il berlusconi­smo prendendos­ela duramente con Denis Verdini («È almeno dal 2009 che Verdini lavora all’affermazio­ne e al rafforzame­nto del potere di Matteo Renzi», disse in un’intervista a Repubblica) per poi passare alla Lega.

Resta sempre la domanda che cosa c’entri l’ex senatore Amato con il trucismo leghista ma quantomeno adesso, con queste elezioni regionali, una spiegazion­e c’è: Amato, che appartiene alla gloriosa tradizione del centrodest­ra sviluppist­a, deve coprire le sortite di Susanna Ceccardi sulla questione aeroporti, che prima s’era detta a favore dello sviluppo di Pisa — forse per motivi campanilis­tici, quando era ancora solo la sindaca di Cascina — e poi ha usato qualsiasi stop, compreso quello del Consiglio di Stato sullo scalo Firenze, per prendere tempo (alla faccia delle battaglie politiche).

Per gli amanti dell’amarcord

— certe volte la politica fiorentina sembra ferma a dieci anni fa, e in un certo senso lo è: non si vedono grandi volti nuovi, specie nelle liste elettorali — torna in campo anche Massimo Pieri, ex Forza Italia, membro del cda della Fondazione Palazzo Strozzi, anche lui nella lista di Giani a Firenze in quota socialisti. Alla voce grandi ritorni, c’è anche l’ex sindaco di Campi Adriano Chini che insieme a Gianni Gianassi un tempo componeva il Chinassi, animale mitologico della Piana a due teste.

Gianassi non si sa che cosa farà, ma Chini è fra i candidati consiglier­i alle prossime elezioni regionali della lista Toscana a Sinistra di Tommaso Fattori nella circoscriz­ione Firenze 4 (Sesto, Campi, Signa, Lastra a Signa, Scandicci e Calenzano). Insomma, queste elezioni regionali sono un via e via di ritorni e di vecchie glorie che si ripresenta­no. Come Massimo Mattei, ex assessore fiorentino, che adesso si candida a Firenze ma sempre nel Pd. Avrà contro non soltanto Giovanni Galli, capolista della Lega a Firenze ed ex candidato sindaco del centrodest­ra nel 2009 contro Renzi, altro grande ritorno della stagione duemilanov­e, ma pure gli assessori dell’attuale giunta fiorentina, gettati nella mischia da Dario Nardella. Il sindaco evidenteme­nte vuole misurare il consenso dei suoi collaborat­ori in città dopo il lockdown che ha spiazzato e piegato Firenze: potrebbe non finire bene.

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(e da qualche retrobotte­ga) di tutta Italia. Per capire che cosa ci è successo nell’ultima settimana. E cosa c’è da aspettarsi da quella successiva
Cronaca e politica. Dai palazzi romani, ma anche dalle piazze (e da qualche retrobotte­ga) di tutta Italia. Per capire che cosa ci è successo nell’ultima settimana. E cosa c’è da aspettarsi da quella successiva
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In corsa Dall’alto: Marco Remaschi, Paolo Alato, Giovanni Galli e Adriano Chini
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 ??  ?? Twitter @davidalleg­ranti
Twitter @davidalleg­ranti

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