Corriere Fiorentino

Stretti tra gli ombrelloni come al Gran Bazar

Famiglie, turisti, comitive di amici: una distesa di persone E un tormentone: «Voglia di fare quello che non si poteva» Rosignano Marittimo, alle Spiagge Bianche il Covid è un ricordo lontano

- Giulio Gori

Per mettere ROSIGNANO MARITTIMO argine all’invasione delle auto, la strada pedonale è stata chiusa con un cancello, mentre sull’Aurelia è stato alzato il prezzo del parcheggio. Eppure, alle Spiagge Bianche, i «Caraibi della Toscana», cinque chilometri di sabbia chiarissim­a tra Rosignano Solvay e Vada, non c’è uno spazio vuoto se non a decine di metri dal bagnasciug­a. Famiglie allargate, turisti e comitive di amici non solo si stringono sotto lo stesso ombrellone, ma tutti sono appicciati a tutti. La distesa di persone, tende, lettini, tavoli, teli, sdraio, ombrelloni è tale che spesso il mare non si riesce a vederlo. Una giungla impenetrab­ile.

Il sindaco di Rosignano Marittimo, Daniele Donati, aveva lanciato l’allarme sul Corriere Fiorentino: «Alle Spiagge Bianche, abbiamo decine di migliaia di persone. Abbiamo assunto steward e ausiliari — spiegava — Ma con appena due vigili veri in spiaggia, che cosa possiamo fare per impedire gli assembrame­nti?». In spiaggia, quasi nessuno sembra curarsi dei segnali di ritorno del coronaviru­s: «Mi sono scordata la mascherina», esclama ad alta voce una signora mentre raggiunge il bar. Un ragazzo, che neppure la conosce, la rimprovera: «Ancora credete a queste stronzate? Se anche c’era, ora non c’è più».

L’immagine della spiaggia fa pensare che la scorsa primavera, con gli ospedali pieni di pazienti intubati, con i camion militari in fila a portare i feretri ai crematori, fosse il secolo scorso. L’ingresso delle Spiagge Bianche ricorda il Gran Bazar di Istanbul: gli abusivi che vendono occhiali, cappelli e ombrelloni hanno montato pali e teli che trasforman­o il camminatoi­o in pietra in un mercato coperto. Per arrivare sul bagnasciug­a non c’è altro passaggio. Spesso gli ombrelloni vengono lasciati anche la sera, per tenersi in caldo il posto in prima fila per l’indomani. Di notte, ogni tanto i vigili passano a liberare la spiaggia. Di giorno, mentre i pur pochi controlli rivendicat­i dal sindaco non si vedono, a far ressa ci sono le famiglie con i bambini, le musulmane col burkini, tantissimi giovani che fanno gruppo per sfoggiare fisico, tatuaggi e abbronzatu­ra.

Malgrado gli stabilimen­ti Solvay sullo sfondo, malgrado i dubbi sull’inquinamen­to, l’acqua verde e la sabbia delle Spiagge Bianche fanno sempre da attrazione. Anzi, quest’anno, complice il Covid, nel litorale toscano è il pienone: le case in affitto sono sold out già da luglio, i ristoranti prenotati già con giorni d’anticipo, le piazze dei paesini come Bolgheri invase dai tavolini. Le Spiagge Bianche diventano anche lo sfogo per tutti quelli che al mare non ci soggiornan­o. E, nella ressa, fanno tenerezza i rari distributo­ri di gel igienizzan­te e il bar che ha messo la cassa self service, ma poi accoglie i clienti al bancone senza mascherina.

Sulla spiaggia, gli amplificat­ori appesi agli ombrelloni mandano un pezzo di Alessandra Amoroso e Boomdabash: «Voglia di ballare un reggae in spiaggia, voglia di riaverti qui tra le mie braccia, in una piazza piena, per fare tutto quello che non si poteva».

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(le foto in pagina sono di Massimo Sestini) Vicini vicini Una foto delle Spiagge Bianche a Rosignano Marittimo scattata ieri mattina: ombrelloni vicini e nessun distanziam­ento

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